Tanti dubbi verso la sfida di Torino Dalla condizione all’atteggiamento

Il derby perso in Coppa ha fatto scattare più di un allarme: approccio sbagliato

SASSUOLO

Il Muldur ‘tritato’ da Azzi, nel corso del derby di Coppa, che garanzie offre nei confronti di Cuadrado e Alex Sandro? E l’Enrique travolto da Mosti può tenere le redini di un centrocampo orfano di Lopez, o è meglio affidarsi ai muscoli e ai centimetri di Obiang per affrontare la mediana juventina. A tre giorni dal debutto in campionato il Sassuolo anti-juventus è tutt’altro che fatto, e i dubbi di Dionisi si aggiungono alle perplessità suscitate, a livello di atteggiamento, dai neroverdi di Coppa. Non c’è Lopez, ultimo neroverde a segnare all’Allianz Stadium, e non c’è Traore, Raspadori resta un punto interrogativo legato al divenire delle vicende che lo porteranno lontano da Sassuolo, quindi si naviga a vista, con l’impressione che il Sassuolo di Ferragosto non sarà necessariamente uguale a quello che si è inabissato in Coppa.

Nel senso che sicuri del posto, dopo la doppia seduta che Dionisi ha fatto svolgere ai suoi ieri, ci sono Consigli in porta, Ferrari in difesa, Frattesi e Torstvedt in mediana, Berardi in attacco, mentre il resto è in divenire, agganciato a condizione fisica (e mentale) apparsa non al top in Rogerio e Ceide come nel già citato Henrique, e a quello che produrrà il mercato da qui ai prossimi giorni (Pinamonti? Raspadori?) oltre che ai veri Erlic e Harroui, possibili alternative rispetto alle scelte di Dionisi in Coppa tra reparto arretrato e mediana. Di sicuro non mancano, come i dubbi, le apprensioni, in casa neroverde: e se di sicuro la marcia di avvicinamento toglierà i primi, mica è detto che tolga le seconde: dopo la figuraccia del Braglia ci si aspetta uno scatto d’orgoglio, da parte dei neroverdi, ma non si può dire che giocare, in trasferta, contro l’attesissima Juventus dell’ex Allegri che debutta davanti ad un pubblico che ha esaurito gli spalti con due settimane di anticipo sia il miglior viatico per riscattare la ‘magra’ di Coppa Italia.

Stefano Fogliani