La tragedia e il dono: Matteo morto a 28 anni, espianto multiorgano. "Orgogliosa di lui"

Gigliola Ridolfi tra dolore e ammirazione per la scelta del figlio: "Ho scoperto che aveva dato il consenso: vivrà in altre persone"

Matteo Ridolfi viveva a Vallefoglia, ma frequentava molto anche Borgo Santa Maria. Lunedì alle 15 il funerale a Montecchio. Domenica alle 17.30 il rosario

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Pesaro, 24 febbraio 2024 – “Matteo ha scelto per me e ora continuerà a vivere in altre persone". La mamma di Matteo Ridolfi, 28 anni, è ancora sconvolta dal dolore quando racconta la tragedia che le ha portato via suo figlio ma anche piena di orgoglio nei confronti della decisione che Matteo aveva espresso riguardo la donazione degli organi. Il giovane, residente insieme alla mamma a Vallefoglia e lavoratore interinale per la Tecnoplast, era stato trasportato in condizioni critiche all’ospedale San Salvatore giovedì scorso ed era stato ricoverato in rianimazione.

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Purtroppo il collegio medico non ha potuto far altro che accertarne la morte cerebrale e, dopo aver verificato il consenso all’espianto prestato in vita dallo stesso paziente, dare il nulla osta al prelievo multiplo di cuore, polmoni, fegato, reni e vasi sanguigni che sono stati destinati rispettivamente alle Aziende ospedaliere o sanitarie di Pavia, Siena e Ancona. Si è trattato di un’operazione durata oltre sei ore e che ieri ha coinvolto i medici del San Salvatore e numerose equipe esterne impegnate dalle 4 del mattino fino alle 10. Di questo è consapevole e riconoscente Gigliola Ridolfi, che racconta quei momenti con estremo dolore ma anche con grande ammirazione nei confronti di una scelta di cui lei stessa non era al corrente.

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"Io non sapevo che Matteo avesse dato il proprio consenso alla donazione degli organi. L’ho scoperto in ospedale. Inizialmente e forse egoisticamente da parte mia (quando i medici hanno constatato la morte cerebrare, ndr) avevo detto che non ero d’accordo. Ho scoperto poi che Matteo aveva fatto questa scelta togliendo a me l’enorme peso di esprimerla al posto suo. In quel momento ero in grado di ascoltare solo il mio dolore e non anche quello di una mamma che, da un’altra parte, si trova accanto a un figlio che sta morendo in attesa di un cuore nuovo. In quel momento riuscivo solo a pensare che il mio dolore batteva quello di chiunque altro. Poi ho saputo che Matteo, ad agosto di due anni fa quando aveva rinnovato la carta di identità, aveva espresso la propria scelta".

Anche Sara, sorella di Matteo, esprime ammirazione. "Sono super orgogliosa di lui – commenta –, mio fratello ha fatto il più bel gesto che si possa immaginare e spero che questo possa sensibilizzare più persone possibile. Matteo ci ha tolto l’enorme peso di questa decisione, l’ha presa lui per noi, lui che era uno che dava l’anima per gli altri". E il grande cuore di Matteo è dimostrato anche dalla vicinanza dimostrata alla famiglia dai suoi numerosi amici che in questi giorni di ricovero in rianimazione non lo hanno mai lasciato solo. "Matteo frequentava la compagnia di Borgo Santa Maria ed era pieno di amici – spiega la mamma Gigliola, impiegata presso la mensa della scuola dell’infanzia di Vallefoglia –. In questi giorni hanno pianto e pregato insieme a me e ora che Matteo non c’è più continuano a starmi accanto. Una ragazza mi ha scritto che oggi ho perso un figlio ma ho acquistato un’altra figlia e mi hanno ripetuto che non sono sola. Matteo amava la musica e da autodidatta suonava il pianoforte e la chitarra e componeva, anche. Ultimamente si stava esercitando su un brano di Giovanni Allevi. Si rifugiava nella musica quando era giù. E non solo: di recente aveva avuto una bella notizia dal lavoro, aveva ricevuto una mail nella quale lo informavano che, alla scadenza del contratto con l’agenzia, l’azienda lo avrebbe assunto a tempo indeterminato".