Ravenna, 13 dicembre 2011 - Dieci agenzie interinali false e circa 900 lavoratori irregolari piazzati sul mercato del lavoro. A far saltare il banco, la Guardia di Finanza di Ravenna che ha stanato un gruppo di imprenditori, tutti italiani ed operanti nel settore della carpenteria metallica, che aveva messo a punto un articolato sistema di frode per ottenere ingenti utili da sottrarre al fisco, in violazione alla cosiddetta legge Biagi.
Per battere la concorrenza e fare soldi, venivano dunque create false agenzie di lavoro interinale per la somministrazione della manodopera. Tutto cio’ anche mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, con la complicita’ di 13 ‘societa’ cartiere’. I 22 mesi di indagini - che hanno avuto come teatro l’Emilia Romagna, il Veneto, la Campania, la Sicilia - e le successive 40 verifiche fiscali eseguite, hanno portato alla scoperta delle agenzie interinali ‘bufala’, non iscritte nell’apposito albo istituito presso il ministero del Lavoro.
Ventisei le imprese utilizzatrici, il tutto in violazione della ‘legge Biagi’. L’operazione delle Fiamme gialle ha portato alla denuncia di 48 persone a vario titolo per reati tributari.
Sono stati inoltre scovati sei evasori totali, ossia contribuenti completamente sconosciuti al fisco. I redditi sottratti al Fisco si aggirano intorno ai 40 milioni di euro, mentre L’Iva evasa ammonta a 8 milioni.
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