L’arresto del disabile in carrozzina. "Mi perseguitava dovunque andassi, sono caduta in depressione"

Il racconto di un’altra vittima dell’uomo fermato venerdì scorso mentre perseguitava una donna. "Chiamate a tutte le ore, mi inseguiva con la sedia a rotelle elettrica. Ho smesso di uscire e di fare la mia vita"

L’uomo è in sedia a rotelle da anni dopo un grave incidente stradale (repertorio)

L’uomo è in sedia a rotelle da anni dopo un grave incidente stradale (repertorio)

Ravenna, 11 marzo 2024 – La presenza costante: sotto casa, davanti al luogo di lavoro, fuori dalla piscina che lei era solita frequentare. Gli inseguimenti, le urla per strada, gli insulti, le chiamate a tutte le ore.

E la paura, soprattutto, cresciuta nel corso dei mesi: paura che lui arrivasse a colpirla, paura di uscire da sola.

Paura che si è tramutata in attacchi di panico e d’ansia, nello stravolgimento delle proprie abitudini di vita pur di non incontrare l’uomo che la inseguiva.

È quanto racconta una donna del Faentino che per semplicità chiameremo Francesca (nome di fantasia per tutelarla, ndr ) che lo scorso luglio ha denunciato per atti persecutori un ultrasessantenne.

Dell’uomo abbiamo già scritto ieri: è stato infatti arrestato venerdì sera a Faenza dopo essere stato sorpreso dagli agenti del commissariato mentre compiva atti persecutori ai danni di un’altra donna ancora.

"È solito fare queste cose – racconta Francesca –. So di almeno altre due donne che ne sono state vittima, ma che non hanno avuto il coraggio di denunciare".

Francesca incontra l’ultrasessantenne, disabile sulla sedia a rotelle dopo un grave incidente stradale, in ambito lavorativo.

"È iniziata con una richiesta d’amicizia su Facebook – dice – e lui mi parlava di progetti da portare avanti collaborando. È andata avanti così per un mese o due al massimo, poi ho capito che tipo era e che il suo interesse non era lavorativo. Ho cercato di sottrarmi con garbo alle sue avances e lui ha iniziato a perseguitarmi. Mi chiamava anche nel cuore della notte, si presentava sotto al mio ufficio con regali che io non gli ho mai chiesto e che non ho accettato e piano piano è comparso in tutti i luoghi che io frequento. Ha una carrozzina elettrica e con quella mi inseguiva. Mi urlava contro insulti per strada, tanto che ho iniziato a uscire solo accompagnata da altre persone. Ero solita andare al lavoro a piedi, ma ho smesso: utilizzo l’auto anche per poche centinaia di metri. E a volte lui mi impediva di uscire dall’abitacolo mettendosi davanti allo sportello. Ho chiamato tante volte le forze dell’ordine, e non sempre sono stata ascoltata".

Il primo provvedimento è un ammonimento del questore ad aprile 2023. E poi, a luglio 2023, la denuncia: "Avrei voluto anche un divieto di avvicinamento. Lui continuava a perseguitarmi – prosegue Francesca – e io avevo preso a uscire di casa sempre col telefono in mano: lo riprendevo per essere creduta. Ho tantissimi video di lui che mi urla contro. Ci ho pensato bene prima di denunciare, non volevo, ma ho vissuto un vero calvario che mi ha portato alla depressione. Ho iniziato ad avere crisi di ansia e panico, a non uscire più di casa".

L’ultimo episodio risale giusto a mercoledì scorso, pochi giorni prima dell’arresto: "Dopo il lavoro sono andata a fare un aperitivo con un’amica in un bar. Lui mi ha vista dalle vetrate ed è rimasto parecchio fuori a fare dei giri. Mi guardava, rallentava, faceva le smorfie. Voleva provocarmi. Ce ne siamo andate quando lui è sparito, è uscita per prima la mia amica per controllare che non ci fosse più e mi ha accompagnata sotto casa in macchina. Ma non si può vivere così".

Francesca ha saputo dell’arresto di venerdì, in seguito alla denuncia di un’altra donna: "Spero che lui resti in carcere e che il giudice consideri il male che ha fatto a tante".