Stalking in carrozzina. Disabile arrestato

Bloccato in flagranza dagli agenti del Commissariato di Faenza. Domani l’uomo davanti al giudice per dare la propria versione dei fatti.

Stalking in carrozzina. Disabile arrestato

Stalking in carrozzina. Disabile arrestato

Da tempo si trova in carrozzina a causa di un grave incidente stradale. Nonostante ciò, sarebbe stato sorpreso dagli agenti proprio mentre compiva atti persecutori ai danni di una donna. Un ultrasessantenne è stato arrestato venerdì sera a Faenza dalla polizia del locale Commissariato con l’accusa di stalking.

Dopo un iniziale malessere forse legato a uno sbalzo di pressione per il quale l’uomo è stato accompagnato in ospedale per un controllo, il sospettato è stato portato in una cella di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida fissata per domattina davanti al gip Andrea Galanti alla presenza dell’avvocato difensore Enrico Ferri. Dell’arresto è stato subito avvisato il pm di turno Angela Scorza.

Davanti al giudice il diretto interessato avrà modo, sempre se lo riterrà opportuno, di fornire la propria versione dell’accaduto.

Per quanto riguarda il reato contestato, descritto dall’articolo 612bis del codice penale, la pena prevista in caso di condanna va da uno a sei anni e mezzo di reclusione. Al di là di questa vicenda specifica, commette il reato in questione chiunque, con comportamenti reiterati, minaccia o molesta qualcuno in modo tale da indurre un perdurante e grave stato di ansia o di paura; oppure da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di una persona comunque vicina. Tra le caratteristiche più frequenti, figura inoltre il costringere qualcuno ad alterare le proprie abitudini di vita. Vedi ad esempio avere timore a rincasare o a recarsi al lavoro; o ancora rinunciare a vedere gli amici o a frequentare i locali da sempre preferiti.

La pena è aumentata se il fatto è commesso da una persona che è, o è stata, legata da relazione affettiva o se i fatti contestati sono commessi attraverso strumenti informatici o telematici.

Dal luglio 2019 per lo stalking e altri reati affini, c’è stata una modifica di legge non tanto nella descrizione generale dell’illecito penale quanto nella gestione del procedimento. Si tratta di una corsia preferenziale per le vittime: con l’obbiettivo di velocizzare gli interventi ad hoc. La polizia giudiziaria, una volta acquisita la notizia di reato, deve cioè riferirla subito al pubblico ministero. Oltre allo stalking, ciò riguarda ad esempio i maltrattamenti e la violenza sessuale.