Covid bambini, Marchetti: "Rischi anche per i più piccoli. Meno se vaccinati"

Il primario di Pediatria di Ravenna, Federico Marchetti, nella diretta Facebook del sindaco de Pascale: "A settimane dal contagio malattia infiammatoria che prende tutti gli organi e in particolare il cuore"

Il primario di Pediatria dell’ospedale di Ravenna, Federico Marchetti

Il primario di Pediatria dell’ospedale di Ravenna, Federico Marchetti

Ravenna, 22 dicembre 2021 - "Il virus non è a rischio zero, neanche per i bambini". Lo ha ribadito ieri più volte il primario di Pediatria di Ravenna Federico Marchetti, ospite in una diretta Facebook del sindaco Michele de Pascale in cui per un’ora ha risposto ai dubbi più comuni sulla vaccinazione per la fascia 5-11 anni.

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De Pascale e Marchetti inoltre si sono entrambi espressi in maniera contraria alla proposta, discussa negli ultimi giorni, circa l’introduzione del Green pass anche a scuola: "Non ho sottoscritto l’appello e non lo ritengo realizzabile perché non si può far pagare ai piccoli il prezzo di una decisione che non è la loro – ha detto il sindaco –. La scelta di vaccinarsi o fare un tampone ogni 48 ore non la prende il bimbo di 6 o 7 anni, ma il genitore, e sappiamo che la dad in quella fascia d’età non garantisce un pieno diritto all’istruzione. Non solo, ma se mancano una o più tra le altre vaccinazioni obbligatorie viene fatta una multa, ma il bambino non smette di andare a scuola".

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"Il mondo della pediatria non potrà mai accettare l’idea del Green pass per l’infanzia" ha concordato Marchetti, aggiungendo che "occorre tenere conto di un diritto scolastico inalienabile, così come lo è quello di frequentare sport, palestre e amici, nonché abbracciare i nonni: tutto questo non può passare attraverso una certificazione". Marchetti ha spiegato le conseguenze che il virus può dare nei bambini: è vero che nella maggior parte dei casi non è aggressivo come negli adulti, ma ha anche aggiunto che "ci sono bambini che hanno delle condizioni di base che possono facilitare infezioni più gravi".  

E c’è poi un quadro infiammatorio sistemico che può comparire in maniera tardiva, tra le due e le sei settimane dopo il Covid: "Lo stiamo conoscendo ora per la prima volta" ha detto. A Ravenna i ricoveri di minori per questo sono stati 12: "Si tratta di una malattia infiammatoria che prende tutti gli organi e in particolare il cuore, ed è dura – ha detto Marchetti –. In alcuni casi li abbiamo dovuti portare in Terapia intensiva con una sorta di shock: la portata cardiaca si riduce, poi la malattia viene superata. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) è tornato l’ultimo bambino che ha avuto questa condizione, che ha 11 anni: l’ha superata bene, ma è auspicabile evitarla". Dall’altra parte c’è il vaccino, su cui tanti genitori si interrogano: "Le miocardio pericarditi tra gli adolescenti compaiono in 3-5 casi su 100mila vaccinati, e sono state tutte a esito favorevolissimo – ha spiegato Marchetti –. Il virus dà un rischio di miocardio pericardite 30 volte superiore. Nella fascia 5-11 anni dati recentissimi ci dicono che negli Stati Uniti i casi di miocardio pericardite dopo il vaccino sono stati 14 su 7 milioni di dosi, un rischio di bassissima entità".

sa.ser.