Elena Ugolini in visita a Traversara:: "Regione responsabile dell’accaduto"

La candidata del centrodestra alla presidenza dell’Emilia Romagna ieri nella frazione di Bagnacavallo

Elena Ugolini, candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Emilia Romagna, rispondendo all’invito di Gianluca Sardelli, portavoce del comitato alluvionati di Traversara, ieri mattina è stata nella frazione di Bagnacavallo duramente colpita dall’alluvione del 19 settembre. Le case sventrate, le strade quasi inesistenti e i campi ancora pieni di fango hanno fatto da contorno a una prima chiacchierata che la candidata ha fatto con alcuni residenti, per poi trasferirsi al bar di Traversara dove ad accoglierla c’erano un centinaio di persone. "Un invito personale – spiega Sardelli – che ho fatto tramite facebook: la prof Ugolini è stata la prima a rispondere e per questo è qui. Vedremo se anche Michele de Pascale farà altrettanto". Ugolini ha sottolineato come quello visto poc’anzi "non sia paragonabile con gli altri luoghi alluvionati che ho visitato, ma sembri tanto come la città dell’Aquila dopo il terremoto". Il ragionamento sulle motivazioni che hanno portato a questo disastro: "Certo, le precipitazioni notevoli, ma la Regione per 30 anni non ha pulito i fiumi e i torrenti, non ha fatto manutenzione ordinaria. Ci sono delle responsabilità".

Non solo carenza di manutenzioni, ma anche assenza di infrastrutture. "Non sono state costruite dighe, vasche di laminazione, argini ben fatti – elenca la candidata –. Dobbiamo costruire una rete di enti che ci aiutino a uscire da questa situazione". Sardelli ha quindi ricordato come Traversara abbia subito due alluvioni in pochi giorni "perché hanno un argine fatto male". Su questo Ugolini rassicura che, una volta eletta, "la prima cosa che farò sarà mettere in atto un piano di gestione del territorio, che sto elaborando in questi giorni, mettendo a capo degli enti persone competenti e non perché siano amiche del partito". Poi fa un esempio: "A capo dell’Agenzia regionale del Po c’è una persona che appartiene a un’associazione ambientalista fondamentalista che ha bloccato tutti i lavori, per questo i canali e i fiumi non sono puliti". Tra le prime cose da fare "bisogna rimettere mano alla legge sui parchi che non ci permette di toccare un ramo o un albero morto, mentre i boschi vanno puliti. Deve essere dato modo agli agricoltori, che sono i veri ambientalisti, di tornare a fare quello che facevano prima, cioè pulire il fiume e il territorio".

Matteo Bondi