Famiglia terrorizzata dalla vicina: "Ci spiava con le telecamere poi metteva i filmati sui social"

Imputata di stalking una 40enne di Ravenna: riprendeva ogni movimento e pubblicava i video corredati da insulti. Tra le condotte contestate, danni all’auto e lancio di uova. Minacciò anche il proprio avvocato

La donna avrebbe spiato i vicini anche con le telecamere (foto di repertorio)

La donna avrebbe spiato i vicini anche con le telecamere (foto di repertorio)

Ravenna 22 marzo 2024 – Una vicina da incubo. Che da anni terrorizza i componenti di un’intera famiglia, rendendo la loro vita un inferno. Perché dai comportamenti molesti era passata alla pubblicazione di registrazioni con le loro voci e video con i loro volti, condendo il tutto con insulti e minacce. Condotte iniziate nel 2017 e che tutt’oggi sarebbero perduranti. L’indagata, una 40enne di Ravenna, risponde di stalking e ieri mattina è iniziata l’udienza preliminare.

Il Gup Corrado Schiaretti l’ha aggiornata a metà maggio per consentire al nuovo legale della donna, Massimo Ricci Bitti, di ottenere dalla stessa procura per difenderla. Altri legali, in precedenza, avevano rinunciato al mandato, tra questi uno chiese l’esonero per essere stato minacciato dalla stessa cliente.

I componenti della famiglia, genitori e figli, vittime di quelle che definire angherie è riduttivo, intanto si sono costituiti parti civili con la tutela degli avvocati Francesco Manetti e Massimo Pleiadi, che già avevano chiesto una misura cautelare – al momento al vaglio – per neutralizzare la vicina e si riservano di presentare nuove denunce in riferimento agli episodi più recenti. Inizialmente la donna aveva messo nel mirino il figlio minorenne dei vicini, per poi estendere le sue condotte ai restanti componenti della famiglia, che a un certo punto si è vista costretta a staccare l’utenza telefonica fissa per evitare di essere continuamente disturbati dall’indagata.

Le prime telefonate, nell’estate 2017, erano per lamentarsi che il figlio più piccolo guardava in direzione delle telecamere che lei aveva installato. Un anno dopo lo stesso cominciò a ricevere messaggi di posta elettronica dai contenuti minacciosi, in cui lei palesava di avere contezza dei suoi spostamenti e luoghi che frequentava.

Nello stesso periodo la donna pubblicava, sui suoi vari profili social, post dal contenuto diffamatorio corredati da registrazione di conversazioni, foto e video relativi a tutti i membri della famiglia e delle persone che accedevano alla loro abitazione. La donna, infatti, aveva installato telecamere dappertutto, e il solo fatto che qualcuno volgesse lo sguardo verso di esse la infastidiva.

Le condotte sono continuate nel tempo, arrivando nel 2021 a creare un falso profilo Instagram col nome del figlio minorenne dei vicini. Un altro episodio inquietante risale a fine gennaio 2022, quando la famiglia trovò il parabrezza dell’auto sfondato: inizialmente non c’erano prove che fosse stata la vicina, la quale all’indomani pensò bene di lasciare un biglietto con cui rivendicava il gesto.

E ancora, a febbraio dello stesso anno, posizionò, incorniciate una ad una, sulla recinzione della sua abitazione e rivolte verso la pubblica via, una serie di diffide ai vicini che lei aveva fatto preparare dai propri avvocati. Una notte di settembre, invece, con un amplificatore, dei vicini diffuse le voci preregistrate.

A corredo, lancio di uova e persino di una grossa zucca nel loro cortile, nonché presentazione di denunce ed esposti in cui la stessa si dichiarava vittima da un alto di accuse calunniose, dall’altro di atteggiamenti intimidatori. Tra questi, il fatto che una sera il giovane vicino aveva fumato una sigaretta davanti a casa sua.