"Ma i canali non hanno colpe"

"Ma i canali   non hanno colpe"

"Ma i canali non hanno colpe"

"I canali sono preposti a smaltire le piogge, non la somma delle portate di piena dei 5 fiumi da cui l’acqua è fuoriuscita": sono le parole del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale che spiega cos’è accaduto il 16 maggio, avvio della seconda ondata alluvionale, e come procede l’opera di smaltimento dell’acqua che ancora invade abitazioni e campi. Il 16 maggio si sono verificate rotture degli argini in 5 corsi d’acqua regionali che attraversano il comprensorio gestito dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, da ovest verso est: Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno. Ciò ha portato a vastissimi allagamenti, "perché la rete di bonifica è stata investita da un volume d’acqua enorme, stimato in più di 400 milioni di metri cubi". "Questo quantitativo d’acqua supera ovviamente la portata di progetto dei canali che sono preposti a smaltire le piogge del proprio bacino scolante, non la somma delle portate di piena dei 5 fiumi da cui l’acqua è fuoriuscita" spiega il Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, Antonio Vincenzi. Ora c’è una situazione "estremamente preoccupante" nella parte più di valle, a ridosso del fiume Reno del comprensorio consortile. "Vigilato speciale è il collettore generale della rete di bonifica nel territorio compreso tra Sillaro e Santerno, che è il Canale di bonifica in destra di Reno".