
Soffrono anche le api. Le aziende del territorio hanno visto grossissimi danni, con alveari sepolti dall’acqua in più punti del territorio e tante api morte. È quello che è successo, ad esempio, a Fabio Casadei di NaturaMiele, che aveva apiari a Faenza, Modigliana e Borgo Sisa. Tre punti del territorio molto distanti, eppure l’emergenza che ha colpito trasversalmente tutta la Romagna ha fatto danni in tutti e tre i punti. "Quello faentino si è completamente allagato – racconta –. In totale 25 famiglie di api sono andate perse: si parla di circa 2 milioni di esemplari. Il nostro camioncino è sommerso da 2 metri d’acqua e buona parte dell’attrezzatura è rovinata". Casadei ha aperto una raccolta fondi su gofundme.com dopo l’accaduto.
Coldiretti stima che in Romagna ci siano circa 45mila alveari di api, "molti dei quali – scrive l’associazione – sono dispersi".
Più in generale Coldiretti stima che nelle aree colpite siano a rischio nell’intera filiera di agricoltura e allevamento "almeno 50mila posti di lavoro, tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle campagne, nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione". Confagricoltura stima che le piante da estirpare da Bologna a Rimini saranno "almeno 10 milioni". ""Si è aperta una voragine socio-economica e ambientale – commenta Confagricoltura Emilia Romagna –. Occorrono non meno di 40-50 mila euro a ettaro per reimpiantare un frutteto".