
L’operatore Massimo Vuotto aveva 62 anni, viveva ad Albinea, dove è stato trovato senza vita
È morto improvvisamente, nella notte fra mercoledì e giovedì, Massimo Vuotto, storico e conosciutissimo video-operatore per le emittenti televisive locali e per la Rai. Aveva 62 anni e viveva ad Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove ieri mattina è stato trovato nella sua abitazione senza vita dai familiari a causa di un improvviso attacco cardiaco.
Una notizia che lascia attonito tutto il mondo dell’informazione regionale e locale, dove Vuotto era amato per la sua schiettezza, la sua ironia e la sua professionalità.
Massimo Vuotto cominciò la sua carriera nel mondo del video-giornalismo con Telereggio, per poi fondare una società indipendente, la Videoromas e, infine, la Tvcomunication con cui operava principalmente in collaborazione con la Rai.
Con le sue telecamere, Vuotto ha documentato tutti i principali avvenimenti di cronaca che hanno segnato la storia di questo territorio negli ultimi decenni.
Era conosciutissimo in tutta la provincia e anche ad Albinea, dove viveva, e dove nelle prime ore di ieri è stato trovato nella sua casa senza vita dopo un arresto cardiaco. Nulla lasciava presagire la tragedia – nonostante qualche malessere accusato nei giorni precedenti, per cui aveva chiesto un accertamento sanitario – tanto che aveva lavorato al fianco dei suoi colleghi fino ai giorni scorsi.
Lascia l’adorata figlia Letizia, l’ex moglie Maria Teresa (dalla quale si era separato) e la compagna Mariella.
Massimo Vuotto lascia anche nel dolore tutti i colleghi che con lui hanno lavorato in questi anni, potendo apprezzarne il sorriso, la simpatia e le capacità professionali.
Tra i tanti messaggi di cordoglio comparsi nelle scorse ore dopo la notizia della sua morte, di amici, colleghi e rappresentanti delle istituzioni, riportiamo quello del sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro: "La scomparsa di Massimo Vuotto lascia sgomenti. Ci eravamo incrociati qualche settimana fa, al capezzale di una notizia. Era impossibile essere imbarazzati davanti alla sua telecamera, perché sostanzialmente bastava sentire come commentava lui la questione per dire qualcosa di sensato. E l’ho visto abbassare l’obiettivo davanti a una donna che piangeva. Nel secolo dei social e della tv del dolore, questo gesto da parte di un cameraman è l’eticità di una professione".
Il funerale verrà fissato nei prossimi giorni. Tutta la redazione del Resto del Carlino di Reggio Emilia si stringe attorno ai familiari nel dolore.
b. s.