GIULIA BENEVENTI
Cronaca

Aggressione a controllore su bus a Reggio Emilia: chiede un biglietto, riceve un pugno in faccia

Il racconto dell’autista, le lacrime dell’accertatrice. L’intervento della polizia, una donna in stato di fermo. L’ennesima aggressione solleva questioni sui protocolli di sicurezza: diversi episodi nelle ultime settimane

L'aggressione a una accertatrice è avvenuta su un bus a Reggio Emilia: la donna che ha sferrato il pugno è in stato di fermo (archivio)

Reggio Emilia, 20/06/2024 – Colpita al volto con un pugno dopo aver chiesto il biglietto a una passeggera sul bus. L’ennesima aggressione a danno del personale della mobilità locale è avvenuta stamattina, appena dopo le 11, sulla linea 9.

“Stavo guidando in direzione Caserma Zucchi – racconta l’autista – quando ho sentito delle urla in fondo al mezzo. C’erano due controllori a bordo, una dei due ha chiesto a una passeggera di mostrarle il biglietto. Non l’aveva, allora le ha chiesto i documenti”.

Lì è iniziato il caos: “La donna, una straniera, ha iniziato a colpire la ragazza prima con la borsa, poi le ha dato un pugno in faccia. Quando siamo scesi la ragazza era in lacrime, sconvolta e agitata”.

Il conducente ha chiamato la polizia: “Gli agenti l’hanno portata via – dice – e io col bus ho poi accompagnato i due controllori in questura”.

La verificatrice si trova ora in ospedale per accertamenti; in attesa che quest’ultima sporga denuncia la donna che l’ha aggredita, nigeriana di 32 anni con precedenti per droga, si trova in stato di fermo.

Il tema delle aggressioni sui bus è stato oggetto di un recente incontro in Prefettura in presenza di sindacati, Seta e Comune. Solo nelle ultime settimane, altri tre episodi: un autista ha subito un agguato al capolinea, un’altra è stata minacciata da un gruppo di ragazzi, un terzo è stato strattonato da un passeggero che poi ha anche rotto uno specchietto

Per questo i sindacati hanno spinto per un incontro, poi ottenuto, che porti a un protocollo di sicurezza ad hoc per scongiurare altre aggressioni e, nel caso avvengano, per riuscire a intervenire subito e con una comunicazione più rapida tra il personale e le forze dell’ordine.