
Il canile di Cella colpito da un nuovo allagamento. Animali messi in salvo, si valutano soluzioni per la delocalizzazione.
Solo un mese e mezzo di tregua. Poi, le incessanti precipitazioni degli ultimi giorni hanno di nuovo colpito duramente il canile Comunale di Cella, in via Felesino. Il temporale ha fatto sì che l’acqua raggiungesse un livello sempre più alto all’interno della struttura, invadendo le aree dei box degli animali e le stanze degli edifici. E ancora una volta gli operatori e i volontari della cooperativa sociale La Fenice sono accorsi per mettere in salvo i loro ospiti pelosi.
Reduci dalla recente alluvione, questa volta però non si sono fatti trovare impreparati: "Domenica pomeriggio ci siamo accorti che l’acqua non defluiva ma, anzi, iniziava ad accumularsi negli spazi della struttura. Siamo intervenuti immediatamente per evitare di ritrovarci come l’ultima volta. Ma alla fine 20 centimetri di acqua hanno ugualmente allagato la nostra casa", racconta Isabella Bertoldi, presidente della cooperativa sociale La Fenice e vicepresidente di Enpa.
Grazie all’impegno instancabile degli operatori e dei volontari sono riusciti a mettere al sicuro tutti gli animali. "I nostri ospiti sono stati dislocati come la scorsa volta: alcuni nelle stanze del casolare, altri nel vecchio canile e alcuni li abbiamo portati al canile La Quiete, con il quale abbiamo un contratto di subappalto per i recuperi", spiega Bertoldi. Nonostante gli amici a quattro zampe stiano tutti bene, non rientreranno nella struttura: "È un’accortezza che vogliamo prendere, perché siamo a dicembre e non possiamo pensare che sia finita così. Rischieremmo di trovarci nell’acqua un’altra volta, con la difficoltà di dover spostare tutti gli animali".
L’allagamento fortunatamente non ha danneggiato gli elettrodomestici e anche il cibo e le medicine, che erano stati donati, non sono andati persi. Al momento però la struttura non è accessibile al pubblico.
Il canile di Cella è in una posizione critica: tra campi incolti poco dietro all’autostrada; in passato era già stato vittima di qualche evento climatico eccezionale ed estremo. Non si può quindi dire che l’allagamento fosse del tutto imprevedibile.
L’assessora a Politiche per il Clima e Mobilità sostenibile, Carlotta Bonvicini, infatti rivela di essersi messa in contatto con i gestori del canile il giorno prima, quando di fatto era stata diramata solo l’allerta: "La sera mi sono sentita telefonicamente con i gestori della struttura e poi con l’Ausl per valutare se fosse necessario spostare gli animali – dice –. Non è un caso che gli operatori siano arrivati in tempo e non ci sia stata alcuna perdita di provviste alimentari e mediche". E proprio alla luce di quanto successo ad ottobre, il Comune si starebbe impegnando per risolvere il problema di via Felesino: "Ho fatto una richiesta di bilancio triennale (2025-2027), che dovrà essere approvata in Consiglio all’inizio dell’anno prossimo, ma ho già richiesto una cifra importante per iniziare a lavorare su una delocalizzazione delle stecche dove si posizionano i cani".
Una valutazione che stanno elaborando assieme al gestore: "Dobbiamo capire se utilizzare altri spazi della stessa area, ma che risultano essere più sicuri rispetto ai problemi degli allagamenti, o delocalizzare il canile da un’altra parte della città".
Ma in virtù della rapidità con cui si è ripresentato un nuovo allagamento, nel giro appunto di un mese e mezzo, è necessario affrontare il tema anche in maniere emergenziale: "Proprio per questo – aggiunge Bonvicini –, stiamo valutando l’idea di spostare alcuni cani in altre strutture, almeno per permetterci di passare l’inverno e finché non avremo una soluzione definitiva e sicura sul lungo termine. Domani (oggi, ndr) incontrerò i gestori assieme all’Asl veterinaria e andremo a vedere le strutture che potrebbero ospitare i nostri cani in questo periodo".