La tragedia del bimbo mai nato: acquisite le cartelle cliniche

La madre era andata all’ospedale di Castelnovo Monti, poi il trasferimento di un’ora a Reggio. La procura indaga sulla vicenda. "No comment" del presidente Bonaccini e dell’assessore regionale

Un neonato (foto di repertorio)

Un neonato (foto di repertorio)

Reggio Emilia, 24 maggio 2023 – Sono state acquisite da parte della magistratura le cartelle cliniche e sono in corso gli accertamenti necessari a raccogliere tutti gli elementi possibili, riguardo la tragedia che ha coinvolto una famiglia dell’Appennino reggiano. Tutte le carte coinfluiranno poi nel fascicolo aperto dalla procura di Reggio nelle scorse ore in merito al bimbo nato morto, alla 35° settimana di gestazione. Tutto è accaduto nelle scorse settimane. La donna, all’ottavo mese di gravidanza, era arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti con forti dolori che riteneva dovuti alle doglie. La visita di medico e ostetrica ha invece subito chiarito la necessità di intervenire con urgenza per il distacco della placenta. Ma il punto nascita di Castelnovo Monti è chiuso da anni e la donna è stata caricata in ambulanza e portata all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio: un’ora di viaggio in ambulanza con ostetrica e anestesista. All’arrivo al pronto soccorso il cuore del bimbo non batteva.

Il procuratore Calogero Gaetano Paci
Il procuratore Calogero Gaetano Paci

La tragedia ha rinfocolato le polemiche dovute alla chiusura, nel 2017, di alcuni punti nascita dell’Appennino emiliano-romagnolo; mentre l’Ausl di Reggio ha rimarcato la correttezza del suo operato: "È stata garantita la migliore assistenza possibile" e che "il distacco di placenta rappresenta una delle cause più frequenti" di natimortalità e "non esiste possibilità di prevederlo".

Durissimo, invece, il sindaco Pd di Castelnovo Monti, Enrico Bini: "Ciò che è accaduto, ma anche episodi precedenti solo per fortuna conclusi senza conseguenze drammatiche, dimostrano che l’assenza del reparto non ha dato sicurezza a partorienti e neonati". Nadia Vassallo, che per anni è stata in prima linea con il comitato ’Salviamo le Cicogne’ per chiedere la riapertura del punto nascite, oggi è in consiglio comunale all’opposizione: "Qui le distanze fanno la differenza tra la vita e la morte"

Lo stesso presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel marzo 2021, aveva promesso la riapertura del reparto: "Quando l’emergenza Covid sarà chiusa, riapriremo i punti nascita di Castelnovo Monti, Porretta, Pavullo nel Frignano, Borgotaro. Feci un errore: rimedieremo", disse.

La decisione era scattata nel 2017 con l’applicazione della direttiva ministeriale che imponeva requisiti minimi per garantire parti in sicurezza. Il Covid aveva poi portato alla chiusura di altri quattro punti nascita a Scandiano, Guastalla (sempre nel Reggiano), Bentivoglio e Lugo di Ravenna.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale Raffaele Donini, contattati ieri, hanno preferito non rilasciare dichiarazioni in merito.