Julian Assange è cittadino onorario di Reggio Emilia, la cerimonia in una Sala del Tricolore gremita

Il giornalista australiano fondatore di WikiLeaks è “simbolo internazionale del diritto alla libertà di stampa e di espressione”, secondo le motivazioni. “Ha reso trasparente all’opinione pubblica internazionale diversi episodi in cui sono stati violati i diritti umani, commessi crimini di guerra e violati accordi internazionali”

Reggio Emilia, 7 dicembre 2023 – Julian Assange cittadino onorario di Reggio Emilia. È arrivata a compimento oggi pomeriggio in una Sala del Tricolore - illuminata a festa dai sorrisi dei presenti, ma segnata dall’assenza del centrodestra e da diversi consiglieri del Pd - il lungo percorso di riflessione politica che ha portato il 18 settembre all’approvazione da parte del Consiglio comunale (non all’unanimità) della delibera di assegnazione del riconoscimento al giornalista australiano detenuto da tre anni nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh (la “Gantanamo britannica”) con la prospettiva, se estradato negli Stati Uniti, del carcere a vita.

Reggio Emilia conferisce la cittadinanza onoraria a Julian Assange in una Sala del Tricolore gremita. A ritirare la pergamena la moglie Stella Moris
Reggio Emilia conferisce la cittadinanza onoraria a Julian Assange in una Sala del Tricolore gremita. A ritirare la pergamena la moglie Stella Moris

La motivazione è che il fondatore di WikiLeaks è “simbolo internazionale del diritto alla libertà di stampa e di espressione. Grazie al progetto di giornalismo investigativo Wikileaks, ha reso trasparente all’opinione pubblica internazionale diversi episodi in cui sono stati violati i diritti umani, commessi crimini di guerra e violati accordi internazionali”.

A ritirare la pergamena è stata Stella Moris, che ha spostato Assange mentre era già privo della libertà. Moris ha spiegato come ogni giorno il marito metta in atto piccoli enormi atti di resistenza al potere che lo vuole zittire: "La direzione del carcere gli ha detto che in cella ha troppi libri. Lui ha risposto che dato che nella cella trascorre 22-23 ore al giorno i libri sono i suoi amici, la sua comunità. Alla fine ha rinunciato al letto e dorme per terra su un tappetino da yoga per poter tenere accanto a sé i volumi”. La donna ha poi messo in luce come sia più che mai necessario vigilare sul livello alto del potere, lo stesso che controlla e distorce le informazioni che vengono dai conflitti in atto come quello Gaza-Israele e quello in Ucraina.

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Molto toccanti e forti le parole con cui il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori e il sindaco Luca Vecchi hanno accolto la donna e illustrato perché la “resistente” Reggio voglia difendere nella sostanza e concretamente - anche tramite la vicinanza ad Assange - i valori democratici. Il percorso che è culminato con la consegna del prestigioso riconoscimento è stato intrapreso dal “Movimento Free Assange Reggio Emilia”, che nel febbraio scorso aveva deposito una mozione di iniziativa popolare sottoscritta da 1.200 reggiani, in cui si sottolineava che il giornalista è semplicemente stato ‘Colpevole di verità’.

Al termine della cerimonia, e prima di recarsi ad un dibattito con l’eurodeputata Sabrina Pignedoli (M5s), Stella Moris ha ascoltato il coro di Casa Bettola che davanti al Palazzo municipale ha cantato in stile “partigiano” tre brani dedicato ad Assange, tra cui una versione modificata di “Bella Ciao”.