L’ex ceo di Gucci . Marco Bizzarri salva Cervia dall’ondata di fango

Marco Bizzarri, ex ceo di Gucci, racconta la sua donazione di 80mila euro per aiutare le vittime dell'alluvione in Emilia Romagna, dimostrando l'importanza della solidarietà in situazioni di crisi.

L’ex ceo di Gucci . Marco Bizzarri salva Cervia dall’ondata di fango

Marco Bizzarri, ex ceo di Gucci, racconta la sua donazione di 80mila euro per aiutare le vittime dell'alluvione in Emilia Romagna, dimostrando l'importanza della solidarietà in situazioni di crisi.

"Questa è la prova che se chi può dona qualcosa per chi ha bisogno, specie in situazioni di crisi come le alluvioni, qualcosa di buono si può fare".

Parla con concretezza e la schiettezza che lo contraddistinguono da sempre Marco Bizzarri, nato e cresciuto a Rubiera e trapiantato in Romagna, grande manager internazionale, già ceo di Stella McCartney e Bottega Veneta, poi dal 2014 al luglio 2023 ceo e presidente di Gucci, che dopo l’uscita dal colosso di Kering ha costituito la holding di famiglia Nessifashion con cui ha rilevato il 23% del brand Elisabetta Franchi, marchio di abbigliamento e accessori al femminile con sede a Bologna. Bizzarri è soddisfatto dei risultati della donazione fatta mesi fa dopo l’alluvione estiva che aveva colpito alcune località vicine a Cervia. "Ho donato a titolo personale 80mila euro a questi territori dell’Emilia Romagna, la mia Regione – dice Marco Bizzarri – e con quei denari si sono aiutate alcune famiglie ed è stata acquistata un’idrovora. Ora a quest’ultima prova terribile di alluvione di questi giorni la pompa messa in funzione sul ponte di Sant’Andrea ha fatto il suo dovere salvando dall’acqua i territori di Villa Inferno, Sant’Andrea e Montaletto nel Comune di Cervia (Ravenna)".

E la popolazione ieri lo ha ringraziato. Bizzarri si è commosso ed è felice di aver fatto qualcosa per la terra dove vive e dove ha molti amici. Come Paolo Bravura, l’amico di una vita, e la rete di volontari di Rumours for Children di Cervia. Tutti ieri volevano testimoniare la tenuta della pompa e la soddisfazione per aver evitato l’alluvione dei borghi e delle campagne. "Sì, è vero che la beneficenza va fatta in silenzio ma io penso che in casi come questi sia bene anche raccontare quel che si fa, che si può fare, per essere di esempio a tante altre persone, specie gli imprenditori e manager come me che possono fare donazioni. In questo modo si privilegia il bene comune", racconta il supermanager.

Eva Desiderio