Ladri che si muovevano in modo ben organizzato soprattutto durante la notte, restando in contatto tra loro attraverso apposite radioline, anche per darsi vicendevolmente l’allarme nel caso scorgessero nei paraggi pattuglie delle forze dell’ordine che avrebbero potuto sorprenderli sul fatto.
Agivano sempre con il volto travisato, indossando guanti per non lasciare tracce e utilizzavano mezzi rubati per svolgere sia i preliminari sopralluoghi sugli obiettivi, sia per consumare i furti.
Negli stessi mezzi rubati, poi, custodivano la refurtiva che, sicuramente, avrebbero piazzato di lì a poco. Non è escluso che i colpi fossero stati ‘ordinati’ da terze persone e, per questo motivo, le indagini proseguiranno.
Sono parecchi i colpi contestati alla banda di moldavi stroncata a seguito dell’operazione condotta dagli agenti della squadra mobile insieme ai colleghi della polizia locale. Parliamo di furti ben studiati e organizzati tanto che, nonostante gli allarmi impostati, il gruppo riusciva sempre ad entrare e uscire dalle aziende in poco tempo, prima dell’arrivo di vigilantes o forze dell’ordine.
Tra i colpi contestati, come si evince dalle carte dell’indagine, c’è quello di un furto di un’auto Opel Zafira rubata il 28 novembre scorso a Cadelbosco Sopra. Nella stessa giornata e sempre nella nostra provincia era stata rubata una Volswagen Passat a Campegine.
Il 5 giugno del 2024, invece, da Scandiano era stato rubato un autocarro Iveco modello Eurogcargo, con relativo carico di merce.
Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro moldavi: da qui la richiesta, da parte della procura, della misura della custodia cautelare in carcere accolta dal giudice.
v. r.