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Via Marx, l’ira dei residenti: "Presi in giro"

Accesso agli atti del ponte demolito, De Lucia attacca: "Scaricabarile su Rfi, ormai è un gioco delle 3 carte"

Un’istantanea del cavalcavia di via Marx abbattuto I cittadini aspettano un intervento risolutivo

Un’istantanea del cavalcavia di via Marx abbattuto I cittadini aspettano un intervento risolutivo

Per affrontare le criticità legate all’abbattimento del ponte di Via Marx, i cittadini di Roncocesi e Cavazzoli hanno deciso di agire in prima persona, presentando un documento ufficiale al sindaco, alla giunta e al consiglio comunale con richieste concrete e urgenti per migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita nella zona, a fronte della mancanza di alternative anche anche per i lavoratori pendolari diretti alle aree industriali di Mancasale e Corte Tegge. "Nonostante la mobilitazione dei cittadini e la partecipazione attiva attraverso richieste ufficiali, né il sindaco né la giunta si sono ancora fatti vivi", afferma Sara Beltrami, residente e tra i coordinatori del gruppo. Intanto Coalizione Civica punta l’indice contro la dirigenza comunale: "Smentisce sé stessa. Una gestione che lascia sgomenti".

Il gruppo consiliare aveva richiesto un accesso agli atti in merito all’abbattimento del cavalca-ferrovia di via Marx. E dagli atti, dice il consigliere Dario De Lucia, "emerge una realtà diversa da quanto dichiarato in Consiglio comunale, dove l’assessore De Franco aveva spiegato che i rapporti con Anas sono stati continui e ricercati, attribuendo la responsabilità delle tempistiche ad Rfi. Tuttavia, i documenti ufficiali raccontano una storia differente: assessore e dirigente fanno il gioco delle tre carte. Ci troviamo davanti a una gestione opaca e incoerente che tradisce la fiducia dei cittadini. Un fallimento sia in termini di trasparenza che di capacità gestionale". Il consigliere Fabrizio Aguzzoli sottolinea "la superficialità con cui è stata affrontata la questione. Il dirigente comunale Gandolfi, nella risposta all’accesso agli atti, sostiene di essersi solo limitato, con l’ordinanza, a disporre la regolazione del traffico; l’ordinanza assume la chiusura della strada come fatto e determina le percorrenze alternative. Per il resto, dice di non sapere nulla, che non è a sua conoscenza se siano intervenuti contatti informali fra il Comune e Rfi per posticipare il fermo treno che ha permesso la demolizione. Il ruolo del Comune pare essere stato inesistente nella interlocuzione con Rfi ed Anas, ma è difficilmente credibile. Poco credibile anche che il preavviso di Anas al Comune per l’inizio dei lavori sia stato così esiguo".

Beltrami aggiunge ulteriori dubbi: "Se Rfi aveva offerto finestre addirittura biennali per gli interventi, vogliamo davvero credere che la finestra del 6 novembre sia stata improvvisata? O che il Comune non sia stato parte attiva? Parliamo di opere che richiedono una pianificazione precisa".

Francesca Chilloni