A Felina è stata baldoria "Una bellissima favola"

Notte di grande festa e maglie celebrative per la vittoria della 70ª edizione. La gioia dei tifosi si è mischiata con quella dei protagonisti di un matrimonio

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di Federico Prati

"E quando i blu saranno i ciel, io voglio essere con loro".

Il coro che ha fatto da colonna sonora all’interminabile notte di festeggiamenti del Felina, campione del 70° Torneo della Montagna Dilettanti, nella distesa del bar Skiply, al centro della frazione bismantovina, in un bagno di folla, salutata pure dal sindaco Enrico Bini, che si è mischiata anche ad un matrimonio.

E per non dimenticare il ritornello c’erano le maglie celebrative indossate da giocatori, dirigenti e tifosi, guidati dal presidente Michele Tincani. "E’ stata proprio una bella favola che solo il Montagna sa regalare e tutti noi siamo stati bravi a scriverla, partendo a fari spenti con l’unico obiettivo di qualificarci in un girone tostissimo (con 4 team su 6 in semifinale, ndr) – commenta il d.s. Stefano Zannoni. – Spero che questa nostra impresa possa essere di stimolo ad altre società storiche per rientrare nella mischia, portando così di nuovo il Montagna almeno a 16 squadre".

Un successo nel segno dei fratelli Zannoni, che riporta alle dinastie di locali che hanno fatto la storia della kermesse: oltre a Stefano, in porta Maicol che ha centrato un quasi irripetibile doblete campionato-Montagna assieme al fratello difensore Cristian.

Commosso papà Mauro che ha preso parte al Montagna allenando la Querciolese con cui ha lottato per la qualificazione ai quarti. "Sono contento per tutti i miei figli che hanno fatto tanto per un paese importante come Felina. Se continua così, mi sa che vincerò il torneo quando andrò in pensione…".

Accoppiata campionato-Montagna pure per i centrocampisti Ruffini e Magnani, camminatori e recupera-palloni infaticabili, e per il puntero Briselli, rimasto a secco sacrificandosi da attaccante moderno: "Se mi avessero detto ad inizio estate che avrei vinto il Montagna senza segnare, avrei subito firmato, perché stiamo vivendo qualcosa di unico".

C’è chi si è preso una rivincita dopo aver mandato giù bocconi amari con due finali perse nei Giovanissimi e negli Juniores sempre in maglia Felina, come Michele Rocchi, classe 2000: "Già dopo la prima partita contro il Cervarezza abbiamo capito che ce la potevamo giocare contro tutti. La vittoria contro il Cerrè Sologno a tempo scaduto è stata la scossa, poi un gruppo eccezionale in cui gli esterni si sono sentiti locali ha fatto il resto".

C’è chi ha stretto i denti nonostante un problema muscolare come Diego Carobbi, catapultato in campo con tanto di fascia al posto di Lorenzo Zanelli, subentrato nel finale.

In tanti hanno celebrato i campioni, pure i big felinesi del passato protagonisti dell’ultimo successo azzurro targato 2013: il bomber argentino Mauro Nannini e il forte difensore Denis Negri hanno tifato sugli spalti del Centro Coni, a dimostrazione di un legame consolidato negli anni. Sono arrivati pure gli esterni Suardi e Baldani, protagonisti di tutta la cavalcata ma bloccati per la finale, a dimostrazione di un gruppo irripetibile. Molti avversari hanno reso omaggio ai campioni con rappresentanti di Viano, Leguigno, Cavola, Carpineti e Cerrè Sologno, anche se c’è già qualcuno pensa a detronizzarli. La corsa al prossimo Montagna è già iniziata, ma per ora Felina si tiene stretta la terza coppa della sua storia, coccolata fino alle prime luci dell’alba aspettando i giornali in edicola.