Catellani, un Re Mida: è subito scudetto

L’ex bimbo d’oro della Reggiana, ora responsabile del settore giovanile della Spal, porta a Ferrara il titolo degli Under 18

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di Francesco Pioppi

Veni, vidi, vici. A poco più di un anno dal suo insediamento in qualità di responsabile del settore giovanile della Spal, Andrea Catellani ha già raccolto un successo che ne conferma le doti da predestinato anche dietro la scrivania. L’ex ‘bimbo d’oro’ della Reggiana ha vinto lo scudetto Under 18 superando il Bologna nella finalissima. Un traguardo meritato che rende onore a un calcio fatto di programmazione, serietà e intelligenza emotiva. Tutte qualità che rispecchiano la personalità del ‘Cate’ e che hanno fatto subito centro.

Catellani, anche a Ferrara ha già lasciato il segno.

"Il bilancio dopo un anno di lavoro non può che essere positivo, si è creata la giusta empatia con l’ambiente e con la proprietà che ha messo subito grande attenzione sul settore giovanile. Questo scudetto è il coronamento di un’idea e di una progettualità di ampio respiro e sul lungo termine".

Avete superato prima la Roma, super favorita, e poi il Bologna: tutti club di Serie A con grandissimi potenziali e tradizione.

"Non eravamo i favoriti, ma quando si creano certe alchimie nell’ambiente si possono ottenere risultati straordinari e se a vincere è il settore giovanile di un club di Serie B, significa che c’è qualcosa che va oltre i valori tecnici: i ragazzi hanno fatto qualcosa di speciale".

Quando si è presentato a Ferrara, dopo l’importante esperienza al Chievo, aveva espresso la volontà di ricreare un ambiente certamente competitivo, ma soprattutto familiare e in cui i ragazzi potessero crescere e sbagliare.

"Sì, è quello in cui credo e che rispecchia la mia personalità. Voglio che tutte le persone si sentano coinvolte e parte integrante di un gruppo, perché solo così si riesce a dare il meglio. In finale per esempio avevamo al seguito quasi 40 persone che collaborano con noi e che si sono sobbarcate il viaggio fino ad Ascoli per starci vicino e si sentono, giustamente, tutte parte di questo successo".

Si parla molto di settore giovanile come chiave per rilanciare tutto il movimento, ma quali sono le pietre miliari per la ripartenza?

"A livello italiano dobbiamo partire da due cardini: il primo sono le strutture e noi, come Spal, siamo all’avanguardia perché abbiamo tre centri sportivi con i ragazzi che possono giocare sempre su campi a 11 e su grandi spazi. Il secondo è la ricompensa degli allenatori del settore giovanile che devono avere salari e gratificazioni come quelli della prima squadra. Fanno un lavoro tecnico ed educativo ancora più importante delle categorie successive: serve personale altamente qualificato".

Buoni propositi che sembrano alla base anche del ‘nuovo’ corso della Reggiana, quali sono le sue impressioni?

"L’arrivo di Goretti e la conferma di Diana sono due grandissime notizie perché formano un binomio eccezionale. Stimo tanto entrambi e sono certo che si possa fare una grande stagione. Per quanto riguarda il settore giovanile servono logiche pluriennali, ma già iniziare è un passo importante. Il primo step sarà il centro sportivo di via Agosti e poi servirà continuità, cosa che dopo due fallimenti non è stato possibile avere".

Lei è un grande appassionato di basket e tifoso della Pallacanestro Reggiana, come ha vissuto questa annata e come vede il ritorno di Max Menetti?

"L’annata è stata bellissima, con qualche infortunio in meno potevamo fare ancora meglio, ma è stato fatto un super lavoro. Io sono un romantico e la scelta di Menetti è qualcosa di fantastico perché rappresenta una fase straordinaria della nostra storia e credo che per lui sia una grande sfida. Può mettere le mani in un ambiente che conosce bene e questo è un valore aggiunto per un club che si sta confermando solido e con grande progettualità".

C’è qualche giocatore che le piacerebbe vedere con la canotta della Unahotels?

"Mi basterebbe rivedere Olisevicius in condizioni ottimali perché lo ritengo uno dei primi 10 giocatori della Serie A per qualità. Credo che gran parte della prossima stagione passerà da lui: è uno che sposta gli equilibri".