"Ho lavorato parecchio per essere competitivo"

Stefanini: "Contro il Bayern ho visto la Unahotels tatticamente molto cresciuta"

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di Gabriele Gallo

La prima volta che Gabriele Stefanini, per gli amici ’Gabe’, oggi 23enne ha indossato la canotta biancorossa, in seno al vivaio, era un ragazzo: ma già si vedevano le sue buone qualità.

Sette anni dopo Max Menetti e il suo staff lo hanno richiamato a Reggio, questa volta per essere uno dei giocatori di passaporto italiano utili alla causa.

Stefanini, quando è maturato il suo ritorno in Pallacanestro Reggiana?

"A giugno, mentre ero aggregato al gruppo per gli allenamenti estivi. Menetti mi ha seguito, del resto mi conosceva dai tempi in cui ero arrivato qui la prima volta e in effetti rientro proprio nell’anno in cui è tornato anche lui. Ho parlato parecchio con tutto lo staff tecnico, è rinato l’interesse ed è stato semplice accordarsi. Anche perché so che quello che a Reggio ti dicono è sempre la verità, sono sempre leali. Cosa che non posso dire di alcune situazioni vissute negli Usa".

Cosa si porta dietro però dall’esperienza nelle high-school e in Ncaa?

"A parte la maturazione come persona, direi che a livello tecnico sono cresciuto tantissimo nell’uno contro uno e nella capacità di creare situazioni offensive dal nulla".

Però i tifosi reggiani, vedendola nella sua prima uscita contro Cremona hanno apprezzato parecchio la fisicità con cui ha retto i contatti e l’intensità difensiva…

"Questo mi fa molto piacere. Ho lavorato tantissimo negli ultimi mesi proprio per arrivare pronto a reggere gli scontri con gli atleti di Serie A e sul migliorare le mie abilità difensive. Spero di poterle mostrare con continuità".

Lei ha assistito al match dell’Unahotels contro il Bayern Monaco dalla panchina (piccolo fastidio all’adduttore ma domani Stefanini sarà regolarmente in campo contro Tortona): ha visto qualche progresso rispetto all’esordio con la Vanoli?

"Direi proprio di sì. Abbiamo fatto passi avanti nelle letture del gioco in attacco e assimilato meglio alcuni concetti difensivi. Tatticamente siamo sicuramente cresciuti".

A proposito del crescere, lei è figlio d’arte. Suo padre Giancarlo è stato un protagonista delle minors emiliane negli anni ’90. Ha preso qualcosa da lui?

"Umanamente è la mia colonna portante. Mi ha dato le basi per essere un giocatore e un uomo migliore. Aveva una ’cazzimma’ incredibile sul campo. Io difficilmente lo eguaglierò in questo ma di sicuro ho la sua faccia tosta, sempre nel rispetto di chi ho davanti".

Come pensa che sarà utile a questa Unahotels?

"Menetti con me è stato chiaro: avrò la possibilità di guadagnarmi dello spazio, ma dovrò meritarmi ogni singolo minuto sul parquet. So che la società crede in me, ma io sono qui prima di tutto per crescere prendendo esempio dai tanti grandi giocatori che abbiamo in squadra".