Ralitsa, da Rubiera agli Usa: "Come nei film"

Mihaylova, atleta della Corradini, abbinerà studio e sport. "Farò vita di college, non vedo l’ora di iniziare. Spero di migliorare in tutto"

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I giovani sono sempre più cittadini del mondo. E così ti ritrovi che Ralitsa Mihaylova Nenkova nasce in Bulgaria 21 anni fa, risiede a Traversetolo, si allena a Montecchio, corre per la Corradini Rubiera, ha seguito un corso Erasmus in Francia … e sta facendo le valigie per gli Stati Uniti dove abbinerà sport a studio. "Rali", tra l’altro, che ha doppia cittadinanza, ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati italiani indoor under 23 di Ancona e la stagione 2020 all’aperto doveva essere quella della sua consacrazione. "E’ vero – dice Ralitsa ridendo – al mio allenatore Marco Beltrami (la segue anche Renzo Finelli, ndr) avevo detto che sicuramente quest’anno avrei migliorato i miei personali, a meno che non fosse capitato qualcosa di straordinario".

Beh, diciamo che non si è portata molta fortuna.

"A fine stagione indoor stavo benissimo, mi sentivo forte e competitiva, ma poi sapete tutti cosa è successo".

E questo periodo come l’ha vissuto?

"Mi sono dedicata tantissimo allo studio e sono riuscita ad anticipare diversi esami universitari. Così è pure arrivata la laurea in Economia e Marketing Internazionale con il voto di 108 che mi va più che bene".

Abbinando scuola a sport…

"Ecco, per meriti sportivi e accademici sono riuscita ad aggiudicarmi una borsa di studio che da agosto, massimo settembre, mi vedrà a New York per due anni. E’ un master molto impegnativo, che sommandolo all’atletica che farò quasi a tempo pieno mi prenderà molto. E così spero di migliorarmi in tutto".

Facciamo un passo indietro? "Sì, arrivo in Italia dalla Bulgaria che avevo solo tre anni; poi sono tornata in patria, ma le scuole elementari le ho iniziate qui. Alle medie il professore di educazione fisica mi dice che sarei portata per le campestri, ne corro qualcuna e mi innamoro dell’atletica, anche se la mia specialità sono gli 800 metri in pista".

E ora un balzo oltre Atlantico. "Una bella soddisfazione e anche un mettermi alla prova. Sarà un vita di college, un’immersione totale, un po’ come si vede nei film".

Ma tornerà in Italia?

"Certo, l’Italia è il paese più bello del mondo, e poi è quello in cui si mangia meglio".

Cappelletti o lasagne?

"Dico lasagne, ma mi piace tutta la nostra cucina".

E in Bulgaria ci torna spesso?

"I periodi estivi li passavo sempre a Sofia, da mia nonna, ma quest’anno è troppo complicato. Volevo andare a salutarla prima di partire per gli Usa, ma c’è il problema della quarantena, quindi penso che salterò".

E sua nonna le fa le lasagne? "No, no – ride Ralitsa – però mi fa sempre dei dolci tipici bulgari e delle crèpes che mi ricordano l’infanzia. Così le chiedo di farmele anche adesso che sono grande".

L’atletica cosa le ha dato? "Credo mi abbia maturato e fatto crescere, in una sfida più verso me stessa che contro le mie avversarie. L’atletica è uno sport duro, ma non mi ci immagino senza".

E cosa le ha tolto?

"Niente, io sono una persona organizzata, tra università, lavoro (commessa nei week-end, ndr) e relazioni sociali. Direi che non mi manca niente".

Ieri ha gareggiato a Rubiera sugli 800 con le nuove regole che vedono tutti gli atleti restare nelle loro corsie. Com’è andata?

"Non posso dire sia andata benissimo, sono arrivata seconda in 2’19’’04, ma questo è stato il primo 800 in pista e sarà pure l’ultimo della stagione. In gruppo si gareggia diversamente, con le avversarie lontane non hai punti di riferimento".

Ieri a Rubiera si sono svolte altre gare: Federico Rivi ha vinto l’alto con m 1,95, Alessia Baldini i 200 in 25’’77, Elena Molaschi il lungo con 5,18. Terzo Matteo Giovannini sui 200 con il personale di 23’’17, terzo anche Federico Rondoni sugli 800 in 2’01’’85. Sessanta in tutto gli atleti iscritti, ma intanto l’atletica leggera è ripartita.