FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Marito e moglie muoiono a un giorno di distanza dopo sessant’anni insieme

Il professore Maurizio Cumo e la moglie Gabriella Buda sono scomparsi a 24 ore l’uno dall’altra. Lui era Cavaliere della Repubblica e luminare per l’energia nucleare. Il ricordo: “Coppia indissolubile”

Maria Gabriella Buda e Maurizio Luigi Cumo

Maria Gabriella Buda e Maurizio Luigi Cumo

Rimini, 5 gennaio 2024 – Non conosce limiti l’amore. Neppure la morte può infrangere il legame profondo, vincolante ed eterno perché resistente nel tempo, come diamante inspessito da 62 anni trascorsi sempre l’uno accanto all’altra e terminati a distanza di un solo giorno: l’uno dall’altra. E’ questa la storia d’amore e di vita di Maurizio Luigi Cumo e Maria Gabriella Buda (84 anni lui, 81 lei), marito e moglie che rispettivamente il primo e il 2 gennaio si sono spenti nella loro casa di Roma per poi essere riportati, oggi, nella loro terra natìa: nella Rimini dove sono nati (Gabriella era originaria di Santarcangelo), cresciuti insieme – dopo essersi conosciuti ancora adolescenti tra i banchi del liceo scientifico ‘Serpieri’ – e dove ora riposeranno nel cimitero della città, nella cappella della famiglia Cumo. Insieme.

Un amore quello tra Gabriella e Maurizio maturato anno dopo anno, dal ‘Serpieri’ al Mondo. Per regioni diverse, Paesi diversi, visitati per motivi di lavoro dal professore emerito Maurizio Cumo, che dopo essersi laureato a soli 22 anni con il massimo dei voti in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano, stabilì la propria casa nella Capitale, sempre seguito dalla moglie Gabriella, che in un istituto superiore di Roma invece insegnò inglese sino alla pensione. Eppure, sia Maurizio che Gabriella non persero mai il contatto con la ‘loro’ Rimini. Lei con Santarcangelo, lui col capoluogo, dove tornavano sempre insieme al figlio Fabrizio per le vacanze di Natale o ad ogni occasione buona per riabbracciare i familiari rimasti in Riviera.

"Una coppia particolarmente affiatata", li ricorda il nipote di Maurizio Cumo, l’architetto Alessandro Mori, che di zio e zia parla come di "persone riservate, umanamente semplici e squisite". Persone d’acume e piacevolezza. Esuberante lei, pacato lui che "mai ha fatto pesare la propria caratura professionale o onorificenze ricevute", continua il nipote. Maurizio Cumo, infatti, è stato professore ordinario di Impianti Nucleari alla Sapienza dal 1976 al 2011, professore emerito dal 2012 e direttore della Scuola di Specializzazione in Sicurezza e Protezione dal 2002 al 2005.

Fuori dalle aule universitarie, Cumo ha ricoperto numerose cariche diventando luminare e punto di riferimento internazionale come uno dei massimi esperti di energia nucleare. Socio dell’Accademia Nazionale delle Scienze, nel 2006 divenne anche Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Una vita lastricata di traguardi condivisi sempre con la moglie Gabriella, con la quale negli ultimi anni si era ritirato a vita privata a seguito delle complicazioni di salute che il primo giorno di questo 2024 infine lo hanno strappato alla vita. Quella condivisa fino in fondo con la compagna, con Gabriella, che a 24 ore dalla perdita del marito è stata poi colta da un infarto fatale.

Due vite, un solo destino, condiviso onorando fino in fondo la promessa di matrimonio che nella buona e nella cattiva sorte ha accompagnato per 62 anni e verso l’eternità insieme i riminesi Maurizio e Gabriella, per cui ieri a Roma si sono celebrati i funerali in forma privata, prima del loro ritorno a Rimini.