Linus le ‘suona’ a Cecchetto: "È un frustrato"

Il direttore artistico di Radio Deejay rincara la dose. L’amministrazione assicura. "Gli eventi? Le scelte politiche esulano da questo litigio"

Rimini, 6 gennaio 2024 – Ancora siluri da Linus, direttore artistico di Radio Deejay, contro Claudio Cecchetto, talent scout di diverse star della musica, nonché ambasciatore di Visit Romagna e ormai pure di Riccione. Dopo averlo criticato per lo share del docufilm People from Cecchetto (circa 2 milioni di spettatori), mandato in onda da Raiuno in prima serata, e averlo definito "fesso" in diretta radiofonica, Linus rincara la dose. Replica a Jody Cecchetto che ha difeso il suo papà, e in riferimento a quella che definisce "crocefissione degli ultimi giorni" chiarisce la sua posizione in una lettera inviata al Corriere della Sera. Una pesante missiva nella quale attacca Cecchetto pure sulla Notte Rosa, dandogli del "frustrato". E la parola "fesso"? "Come avrei dovuto definire – dice Linus – chi fa una puntata celebrativa sui ‘nostri anni’ e con cura certosina e scientificamente meschina evita per tutto il tempo anche solo di nominarmi? Bastava quello, ma i fessi non sono stati in grado di capirlo".

Claudio Cecchetto
Claudio Cecchetto

Scintille che sembrano rendere sempre più improbabile la coesistenza dei due personaggi nella programmazione degli eventi riccionesi, anche se la sindaca Daniela Angelini sull’eventuale edizione 2024 del Deejay on stage a Riccione è stata chiara: "La disputa tra Linus e Cecchetto rimane al loro interno, non mi riguarda. Quanto è accaduto non deve entrare nelle scelte politiche che farò, perché esulano dai rapporti tra i due. Le mie scelte politiche amministrative non si faranno condizionare". Linus intanto incalza: "Non ho risposto al post del figlio di Cecchetto, se non scrivendogli direttamente sul suo profilo. Non volevo essere sgarbato e non volevo alimentare una polemica basata sul nulla".

Sul suo ‘avversario’ poi scrive: "Ho lavorato con lui per dieci anni, lui era il boss, io un ragazzino. A lui devo tutto il mio successo, l’ho scritto e dichiarato in ogni occasione. Su ogni libro che ho scritto e in ogni intervista che mi hanno fatto, pure controllate".

E precisa: "Nel 1994, quando decise di ricattare il Gruppo a cui quattro anni prima aveva venduto la radio ("ridatemela o me ne vado" disse; "ok, vattene" gli risposero) ero un signor nessuno. Solo dopo la sua uscita il Gruppo, che di radio sapeva meno di zero, chiese ad Albertino (allora ago della bilancia) di portare avanti la radio e a me di dargli una mano. Accettai con molta incoscienza, il resto è storia. In trent’anni non ho mai rilasciato alcuna dichiarazione contro di lui. Al contrario suo, che non ha mai perso un’occasione che fosse una per denigrarmi, compreso darmi dell’hater perché mi ero permesso di dire che la Notte Rosa fosse una cosa obsoleta. Certo, capisco la frustrazione per aver visto la radio che lui aveva fondato e poi buttato non solo non affondare, ma continuare a viaggiare a gonfie vele. Da trent’anni poi".

A chi gli chiede perché tanti siluri contro di lui, Cecchetto replica: "Chiedetelo a Linus, io dico solo una cosa: auguro a tutti di avere un figlio come il mio. Ha sminuito tanta gente fantastica". Sul docufilm con Fiorello, Jovanotti, Amadeus e altre star trasmesso dalla Rai dice: "Per me è come aver vinto un Oscar".