Montecopiolo, uccisa dalla tormenta a pochi metri da casa: cane trova il cadavere sepolto dalla neve

Dopo cinque giorni di ricerche il corpo di Maria Cristina Ventura, 69 anni, è stato rintracciato in un boschetto vicino all’abitazione

Rimini, 28 gennaio 2023 – Sepolta da un metro e mezzo di neve. Nel bosco dietro casa, a 150 metri circa di distanza dal casolare dove abitava sola a Pezzano di Montecopiolo. È stata ritrovata, dopo cinque giorni di ricerche, Maria Cristina Ventura, la psichiatra 69enne originaria del Bolognese scomparsa nella bufera che ha colpito l’Appennino nella notte tra domenica e lunedì scorso.

Maria Cristina, uccisa dalla bufera di neve
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Un amaro ritrovamento. Quello del corpo ormai cadavere della donna, scovato tra i cumuli da un metro e mezzo di coltre bianca da due operatori del Soccorso Alpino Emilia-Romagna, due operatori del soccorso Alpino della Guardia di Finanza e un cane da ricerca, Frozen (della stazione Sagf di Atrodoco), che ha segnalato il corpo e consentito così il ritrovamento della donna scomparsa.

È questo l’esito di un massiccio dispiegamento di forze per una ricerca estenuante, svolta a temperature rigidissime notte e giorno e congiuntamente da varie squadre del Soccorso Alpino Emilia-Romagna, Protezione Civile , Vigili del Fuoco, Carabinieri della compagnia di Novafeltria, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Abetone e di Roccaraso, con anche droni ed elicottero della Fiamme Gialle, e lo stesso sindaco di Montecopiolo Pietro Rossi.

Un impegno che tuttavia ha potuto soltanto riconsegnare il cadavere di Maria Cristina alla famiglia, dopo il riconoscimento da parte del figlio. Un corpo su cui è già stata eseguita la ricognizione cadaverica da parte del medico legale, mentre si procede per via giudiziaria con il coordinamento della Procura di Pesaro Urbino, nella persona della pm Simonetta Catani, per accertare la dinamica della tragedia e le cause del decesso.

Forse un malore, forse un incidente e successivo assideramento, mentre Maria Cristina tentava, forse, di raggiungere la stalla dove accudiva un cavallo malato o di raggiungere l’auto parcheggiata a 350 metri circa di distanza da casa per prendere del cibo sempre per i suoi animali.

I suoi "rottamini che nessuno vuole", come la 69enne era solita definire con affetto i tantissimi cani, gatti e cavalli che accudiva. La sua "ragione di vita", ricordano gli amici sui social, laddove è partita la solidarietà di chi amava e conosceva Cristina, con anche un appello ai cittadini sammarinesi per adottare alcuni dei cani e gatti che vivevano con la 69enne a Pezzano di Montecopiolo.

Perché la cura dei propri animali è quasi sicuramente il motivo che ha spinto Cristina a lasciare la casa, a sfidare la tempesta di neve e perdere, ma quantomeno provarci, pur di non lasciare abbandonati i propri animali. E forse, nell’amarezza di un destino gelido, non è un caso che a ritrovare il corpo di Cristina sia stato proprio un cane ’molecolare’.

Ieri sera, dopo la procedura di riconoscimento e la ricognizione del medico, il corpo di Maria Cristina Ventura è stato quindi rimosso dal luogo del ritrovamento e mentre si attendono i dettagli sulle cause della morte, a Montecopiolo torna a spirare un vento freddo, quello della bufera che ha scosso fortemente la Valmarecchia e che nel suo triste bilancio ha infine messo, contro ogni speranza, anche la vita perduta di una persona.