Rimini, 23 gennaio 2025 – Sono ore cruciali per Louis Dassilva, il 35enne senegalese in carcere dal luglio scorso in quanto unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli. Ieri la Corte di Cassazione è stata chiamata ad esaminare l’appello presentata dai legali di Dassilva - gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi - contro la decisione del tribunale del Riesame di Bologna, che a settembre aveva confermato l’impianto accusatorio a carico del senegalese e validato l’ordinanza di custodia cautelare del gip Vinicio Cantarini. La decisione, con ogni probabilità, è stata già presa, ma sarà resa nota solamente in giornata. L’attesa è febbrile, specialmente per la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci, che da mesi si batte sostenendo l’innocenza del marito.

L’udienza, svoltasi davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Santalucia (presidente dell’Associazione nazionale magistrati), è durata un’ora, durante la quale il sostituto procuratore generale Marco Dall’Olio ha spiegato le motivazioni che dovrebbero spingere la Suprema Corte a respingere l’appello. Il contradditorio della difesa si è invece focalizzato in particolar modo sul video della cam 3 della farmacia San Martino, considerato la prova regina dagli agenti della squadra mobile di Rimini e dal pm Daniele Paci. In buona sostanza, secondo la difesa, la figura immortalata dalla telecamera alle 22.17 del 3 ottobre 2023 "non è Dassilva" ma il vicino di casa, Emanuele Neri.
La difesa di Louis ha contestato il fatto che all’ordinanza del gip non siano stati allegati altri 18 video delle registrazioni provenienti dalla cam 1 e dalla cam2 risalenti al periodo tra il 25 settembre e il 12 ottobre. Video nei quali compare anche Neri, che in alcuni casi - sostiene la difesa - sarebbe molto simile all’ignoto che compare nel video alla base dell’impianto accusatorio, se non del tutto identico. Secondo la difesa, se quei documenti fossero stati visionati dal tribunale del Riesame avrebbero potuto portare a diverse considerazioni e quindi all’eventuale scarcerazione di Louis. Se le osservazioni presentate dalla difesa dovessero essere accolte, la partita sarebbe nuovamente aperta e la palla tornerebbe così in mano al Riesame.
"E’ chiaro che la Cassazione viene qui chiamata a una valutazione di legittimità sul quadro indiziario fermo al 9 settembre – ha dichiarato a margine di udienza l’avvocato Guidi – ma a nostro parere dopo quella data molte cose cambiate e sono sopraggiunti fatti nuovi".