
Un esperto di effetti speciali di Hollywood, Daniel Auber, ha migliorato la qualità dei video di sorveglianza relativi al delitto di Pierina Paganelli. Nonostante la maggiore nitidezza delle immagini, l’identità. rimane incerta
Un esperto di effetti speciali di Hollywood per districare la matassa. Sta facendo discutere il nuovo risvolto (per ora solo mediatico) legato all’inchiesta sul delitto di Pierina Paganelli, massacrata con 29 coltellate il 3 ottobre del 2023. "Chi l’ha visto?" ha puntato i riflettori sul video di sorveglianza della cam 3 della farmacia San Martino, elemento centrale per l’accusa contro Louis Dassilva, il 35enne senegalese detenuto con l’accusa di omicidio, vicino di casa della vittima e amante della nuora di Pierina, Manuela Bianchi.
Per l’occasione è stato interpellato Daniel Auber, tecnico italiano residente a Los Angeles, noto per il suo lavoro sugli effetti speciali nella saga di Harry Potter. Auber ha migliorato la qualità delle immagini, offrendo una visione più nitida, ma senza risolvere definitivamente l’identità della figura ripresa dalla telecamera della farmacia. "Ho estrapolato dei fotogrammi dal filmato della cam 3 - ha spiegato il tecnico alla trasmissione Rai - e li ho sovrapposti cercando di salvare le parti che possono aiutare a riconoscere la forma del personaggio. Dal copricapo alla nuca, dalle spalle al collo. Mettendo tutti questi elementi insieme, è uscito un risultato interessante".
L’esperimento è stato tentato due volte, la prima con immagini di bassa qualità e la seconda con frame di qualità superiori, forniti direttamente dalla redazione di "Chi l’ha visto?". "Se guardiamo con attenzione – ha aggiunto Auber – ogni singolo fotogramma suggerisce una piccola porzione di una sagoma più grande. Sono come tanti tasselli che se uniti e sovrapposti, contribuiscono a comporre un’immagine".
Difficile poter attribuire un’identità vera e propria alla figura restituita dai software di elaborazione dell’esperto di effetti speciali. "Si tratta di una ricostruzione giornalistica senza alcun valore legale - ha detto l’avvocato Riario Fabbri, che insieme al collega Andrea Guidi difende il 35enne senegalese -. Una cosa ben diversa dall’incidente probatorio disposto dal gip di Rimini, che dovrà essere basato su solide fondamenta scientifiche e su una metodologia di lavoro rigorosa, che in parte abbiamo già avuto modo di conoscere".
Un secondo video, analizzato da un altro esperto, ha sovrapposto immagini di Dassilva riprese in giorni diversi con quelle della sera del delitto. Questo lavoro ha evidenziato caratteristiche come corporatura e movimenti, che secondo l’esperto coincidono con quelle della figura incriminata. Tuttavia, si tratta al momento di un’indicazione giornalistica senza valore legale, in attesa che l’incidente probatorio, disposto dal giudice Vinicio Cantarini, stabilisca con certezza chi è l’uomo immortalato.
L’incidente probatorio (che dopo la prima fase preparatoria, dovrebbe svolgersi verosimilmente in febbraio) prevede un esperimento che vedrà Dassilva e un altro condomino, Emanuele Neri, che sostiene di essersi riconosciuto nel video, passare nuovamente davanti alla telecamera incriminata. Se i risultati confermassero le conclusioni degli esperti, ciò potrebbe rappresentare un elemento decisivo per l’accusa.
Nel frattempo, le discrepanze nell’alibi fornito da Dassilva e il suo legame con la vittima e con un’altra residente del condominio continuano ad alimentare il dibattito. L’attenzione ora è tutta rivolta agli sviluppi dell’incidente probatorio, che potrebbe segnare una svolta nelle indagini.
Lorenzo Muccioli