FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Pierina, Dassilva e la scarcerazione: la Cassazione dice sì al ricorso

Si dovrà ora rivedere la decisione sulla misura cautelare, tramite un nuovo rinvio al Tribunale della Libertà: il 34enne, unico indagato per l’omicidio della 78enne, resta in carcere a Rimini dove si trova dal 16 luglio scorso

Pierina, Dassilva e la scarcerazione: la Cassazione dice sì al ricorso

Rimini, 23 gennaio 2025 – Gli ermellini hanno detto sì.  all’accoglimento del ricorso avanzato dai legali di Louis Dassilva, dell'unico indagato per l'omicidio di Pierina Paganelli, per rivedere la decisione del Riesame di confermare quella misura cautelare in carcere per l'effetto della quale il 34enne senegalese si trova dietro le sbarre dei 'Casetti' di Rimini dallo scorso 16 luglio.

Da quando all'alba gli agenti della squadra mobile hanno dato esecuzione all'ordinanza del Tribunale nel fermare, per il delitto di via del Ciclamino, il vicino di casa della 78enne, uccisa nel seminterrato del civico 31 con 29 coltellate. Questa mattina però la tanto attesa decisione della Suprema Corte di Cassazione è arrivata ad alimentare le speranze di libertà di Dassilva, dal momento che gli ermellini hanno accolto il ricorso degli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi e rispedito al mittente la valutazione sulla misura.

Nel merito, la decisione è di annullamento del verdetto del Riesame, con rinvio di nuovo al Tribunale della Libertà per un nuovo esame delle esigenze cautelari per il carcere a cui è sottoposto Dassilva per l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato.

Al momento però Dassilva resta in carcere in attesa della nuova revisione da parte del Riesame.

Pierina Paganelli, uccisa il 3 ottobre 2023 e Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio
Pierina Paganelli, uccisa il 3 ottobre 2023 e Louis Dassilva, unico indagato per l'omicidio

Gli esami genetici

La decisione arriva dopo ore di angoscia sia per l’indagato che per la moglie, Valeria Bartolucci, che fin dall’inizio sostiene l’innocenza del marito. Nonostante ci siano altre prove, secondo gli inquirenti e i figli di Pierina, a carico di Dassilva – come per esempio la disconnessione dai dispositivi digitali proprio nel momento dell’omicidio o gli indumenti di quel giorno mai trovati o consegnati alla Polizia – gli esami genetici sui reperti della scena del delitto non contengono il dna dell’indagato. Per questo i legali del 34enne hanno fatto ricorso per la scarcerazione del loro assistito. Sui reperti però l'udienza conclusiva dell’incidente probatorio si terrà il 6 febbraio. Il 10 febbraio, invece, l’udienza riguardante i dispositivi elettronici di Dassilva.

Il video della farmacia

In ballo, infine, rimane il nodo del video della cam3, la telecamera sul retro della farmacia San Martino di via del Ciclamino, che avrebbe in teoria ripreso il passaggio dell’omicida. Secondo gli agenti della squadra mobile di Rimini e il pm Daniele Paci, sarebbe Dassilva quella sagoma che passa ed è questa la prova regina di tutto l’impianto accusatorio; la difesa invece sostiene si tratti del vicino di casa, Emanuele Neri.