MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Pantani non è stato ucciso, i legali della famiglia: "Se archiviano l’indagine noi non ci opporremo"

L’avvocato Alessi: "Pronti ad accettare le conclusioni degli inquirenti. Ma sui fatti di Madonna di Campiglio continueremo a dare battaglia"

Rimini, 10 febbraio 2024 - Mamma Tonina non si darà mai pace. È convinta che quel giorno, nella stanza dell’hotel Le Rose, ci fosse qualcuno insieme a Marco quando morì, la mattina del 14 febbraio 2004. Ma anche la terza indagine sulla tragedia del Pirata, la terza, è approdata alle stesse conclusioni di quelle precedenti. Marco Pantani non è stato ucciso, ma è morto per il mix di farmaci antidepressivi e cocaina assunti volontariamente.

E presto la Procura chiederà l’archiviazione del caso. "Noi ancora non abbiamo saputo nulla di ufficiale, non ci è stato notificato alcun atto – è la premessa di Fiorenzo Alessi, l’avvocato (insieme al figlio Alberto) della famiglia Pantani – La sensazione è che questa nuova indagine sarà archiviata, perché non sarebbero stati trovati gli elementi sufficienti per l’ipotesi di omicidio".

Tonina Belletti, la madre del Pirata, si è chiusa nel silenzio da giorni. Si aspettava questo esito delle nuove indagini?

"Per Tonina quelli che precedono l’anniversario della scomparsa di Marco sono sempre giorni difficili. E stavolta lo sono ancora di più, visto che ricorrono i 20 anni dalla morte. Valuteremo le conclusioni a cui è arrivata la Procura di Rimini. So che gli inquirenti hanno indagato, senza lasciare nulla di intentato. Questo mi è stato confermato dal procuratore capo Elisabetta Melotti, con cui mi sono confrontato anche nei giorni scorsi".

A quando risale l’ultimo colloquio?

"A mercoledì, quando mi ha anticipato che che l’indagine è terminata".

L’inchiesta va verso l’archiviazione.

"Da quanto ho intuito, questa sarà la conclusione e l’ho anticipato a Tonina. Attendiamo di vedere gli atti. Se la richiesta di archivazione sarà inoppugnabile, per noi non avrebbe senso proseguire. Per opporsi all’archiviazione bisognerebbe aver in mano nuovi elementi di indagine...".

Insomma: si accetterà il fatto che per gli inquirenti Pantani non è stato ucciso, ma è morto per il mix di farmaci e cocaina assunti volontariamente?

"Se si arriverà a certe conclusioni bisognerà mettersi il cuore in pace. Invece sui fatti di Madonna di Campiglio del 1999 riteniamo, lo dicono gli atti, che ci sia ancora tanto da dire".

Anche la commissione antimafia ha gettato nuove ombre sul test antidoping costato al Pirata la squalifica al Giro d’Italia del 1999.

"Un anno fa abbiamo presentato nuovi esposti alle Procure di Forlì, Trento e Roma sulla vicenda. Perché le testimonianze rese alla commissione antimafia dai due medici che fecero i prelievi e da un funzionario dell’Uci (l’Unione ciclistica internazionale) furono contraddittorie. Hanno sviato le indagini".