Emergenza stagionali: il ministero vieta ai liceali di fare gli apprendisti in alberghi e ristoranti

Può ambire a quel tipo di lavoro solo chi ha scelto un istituto alberghiero. Nadia Rossi (Pd): "Assurdo privare ragazzi di un’esperienza utile per loro"

Rimini, 22 febbraio 2024 – Gli studenti liceali non potranno fare gli apprendisti nel settore del turismo. Addio alla stagione estiva per chi frequenta i licei. I ragazzi e le ragazze tra i 16 e i 18 anni che speravano di fare un’esperienza lavorativa in bar, alberghi, ristoranti, gelaterie in estate con un contratto da apprendista, dovranno riporre le loro aspettative.

Gli studenti che non fanno l'alberghiero non potranno lavorare d'estate in alberghi, hotel o gelaterie
Gli studenti che non fanno l'alberghiero non potranno lavorare d'estate in alberghi, hotel o gelaterie

Il ministero del lavoro stabilisce che gli studenti non possano fare lavori diversi da quelli che il proprio percorso scolastico indica. Per fare un esempio concreto: un ragazzo che va a liceo o che studia meccatronica non può fare il barista o il cameriere sfruttando il contratto da apprendistato, una tipologia contrattuale riservata a chi ha scelto quel percorso di studio. Che, nella nostra provincia, significa che può lavorare da apprendista nel turismo soltanto chi frequenta il ’Malatesta’ o il ’Savioli’, i due istituti alberghieri in provincia.

"Questo è molto limitante per il comparto alberghiero e in generale per tutto il settore turistico – attacca Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini – Da anni ripetiamo che vanno trovate le motivazioni per portare i giovani a fare una esperienza nel nostro settore e così facendo al contrario li allontaniamo". Per assumere comunque un liceale minorenne, il datore di lavoro dovrebbe fare un contratto base "con ben altri costi per l’azienda", spiegano da Federalberghi. Ma resta difficile pensare che un albergatore o ristoratore paghino un minorenne alla sua prima esperienza, come un lavoratore con anni di attività alle spalle.

"Il rovescio della medaglia – spiega Nadia Rossi, consigliera regionale del Pd – potrebbe essere il ricorso dei datori di lavoro al contratto a chiamata: questo offrirebbe poche garanzie e coperture ai giovani, rendendo l’opportunità di lavoro precaria e ben poco allettante".

La Rossi da diversi anni è impegnata nella battaglia per portare i giovani a lavorare nelle attività stagionali. "In passato – ricorda – con un emendamento in Regione eravamo riusciti a superare questi ostacoli, consentendo anche a chi frequenta licei o altri istituti tecnici di farsi un’esperienza nel settore del turismo in estate. Il pronunciamento arrivato dal ministero del lavoro chiarisce la questione, ma così toglie un’opportunità agli stessi giovani. Non credo che lavorare in un hotel o gelateria possa mettere in pericolo i progetti di alternanza scuola - lavoro che svolgono alcuni istituti. Per le generazioni passate la ‘stagione’ è stata una scuola di vita, consentendo ai ragazzi di approcciarsi al mondo del lavoro, a nuove lingue, alle relazioni sociali, e di avere anche una loro autonomia economica. Un’opportunità che oggi viene negata". La consigliera Pd ha già interpellato l’assessore regionale Vincenzo Colla, affinché la giunta si impegni a interagire con il governo per cambiare la norma. Una richiesta accolta dall’assessore.

“Vogliamo dare certezze ai nostri ragazzi e alle imprese che fanno queste tipologie di contratti – ha detto Colla – Per questo abbiama attivato un confronto col ministero del lavoro per avere certezze". Il faccia a faccia è appena iniziato, ma la consigliera del Pd non intende fermarsi qui. "Nei prossimi giorni depositerò una risoluzione da discutere in aula, per impegnare la giunta a muoversi in tutte le sedi opportune".