Stuprata in spiaggia a 15 anni, la mossa del branco

Udienza preliminare del tribunale dei minori: tre degli indagati hanno chiesto la messa alla prova per poter evitare la condanna. L’aggressione si consumò nel 2021 vicino alla ruota panoramica

Quella notte di giugno (erano circa le 23) la minorenne era scesa sull’arenile solo con uno degli appartenenti al ‘quintetto’

Quella notte di giugno (erano circa le 23) la minorenne era scesa sull’arenile solo con uno degli appartenenti al ‘quintetto’

Rimini, 23 aprile 2024 – All’epoca dei fatti – parliamo del giugno del 2021 – avevano tra i 15 e i 16 anni. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbero commesso un’azione orrenda, costringendo una loro coetanea a subire atti sessuali sulla spiaggia libera del porto di Rimini, a due passi dalla ruota panoramica. Si sarebbero approfittati di una ragazzina di soli 15 anni che da allora sta ancora facendo i conti con le conseguenze psicologiche di quell’incubo che era stata costretta a vivere.

A seguito delle indagini svolte dalla squadra mobile e dopo l’incidente probatorio nel corso del quale la giovane vittima aveva confermato le pesantissime accuse, i cinque ragazzi – difesi tra gli altri dagli avvocati Giovanni Collura, Matteo Zucconi e Gianluca Brugioni – si trovano ora a dover affrontare l’udienza preliminare davanti al gup del tribunale dei minori di Bologna. Tre di loro, nel corso della prima udienza svoltasi la scorsa settimana, hanno ammesso la loro responsabilità, dicendosi pentiti delle azioni compiute, e hanno chiesto attraverso i loro legali di essere messi alla prova.

Se il giudice accoglierà le loro richieste, i ragazzi dovranno sottoporsi ad un periodo di lavori di pubblica utilità con un calendario da concordare insieme agli assistenti sociali. In caso di esito positivo della messa alla prova, il processo andrà verso la conclusione e potranno evitare la condanna.

Presenti in aula anche i genitori della vittima, assistiti dall’avvocato Monica Cappellini. Molto probabilmente anche gli altri due ragazzi chiederanno l’ammissione alla messa alla prova in occasione della prossima udienza, il 4 giugno. Quella notte di giugno (erano circa le 23) la minorenne era scesa sull’arenile solo con uno degli appartenenti al ‘quintetto’. L’amico del cuore probabilmente, per scambiarsi qualche effusione.

Solo dopo sono arrivati gli altri, ragazzini che conosceva, ma nemmeno tanto bene, avevano avuto più contatti sui social che di persona. Non è chiaro se sia consumato uno stupro vero e proprio o se si fosse trattato di pesantissime molestie sessuali. La giovanissima aveva raccontato di essere stata circondata, come una preda che non aveva più alcuna via di fuga. Non è chiaro nemmeno se sia stata trattenuta con la forza, forse no.

A correre in suo soccorso era stata un’altra ragazza che faceva la cameriera in uno dei locali della zona. Nonostante in quel momento ci fosse in giro un sacco di gente, era stata l’unica a preoccuparsi di quella giovane circondata dal branco. Aveva realizzato che stava accadendo qualcosa di terribile ed è intervenuta. A differenza di altra gente che sicuramente era arrivata alle sue stesse conclusioni, ma che aveva preferito invece girarsi dall’altra parte. I cinque erano stati immediatamente identificati grazie anche alla testimonianza della stessa vittima e i loro cellulari posti sotto sequestro dagli agenti della squadra mobile di Rimini. Per i difensori degli imputati non tutti quella sera commisero violenza nei confronti della 15enne.