rinascita rimini
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pallacanestro forlì
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RIVIERABANCA RIMINI: Meluzzi 5 (04, 13), Scarponi 10 (22, 24), Anumba 5 (13, 11), Masciadri 10 (26, 24), Ogbeide 13 (59); Tassinari 7 (13, 13), Bedetti 5 (02, 14), Arrigoni 3 (15, 01), D’Almeida 3 (02), Morandotti ne, Baldisserri ne, Sirri ne. All.: Ferrari.
PALLACANESTRO FORLI’: Cinciarini 14 (44, 17), Valentini 5 (15, 14), Adrian 18 (46, 38), Pollone (01, 03), Benvenuti 7 (24, 01); Gazzotti 5 (25), Radonjic 12 (11, 34), Penna 2 (01, 01), Flan (01 da tre), Raivio 9 (33, 13), Runari ne, Ndour ne. All.: Martino.
Note – Parziali: 12-17, 31-36, 49-51. T2p: Rbr 1236, Fo 1730. T3p: Rbr 820, Fo 932. Tl: Rbr 1317, Fo 1113.
Come lo scorso anno, anche in questa occasione nel memorial ‘Bortoluzzo’ di Lignano Sabbiadoro la Rinascita deve accontentarsi del secondo posto. La passata edizione i biancorossi si arresero in finale al Cividale, mentre stavolta il disco rosso è arrivato dai ‘cugini’ di Forlì, nel primo dei tre derby in programma in poco più di un mese (il 17 sarà tempo di Supercoppa fuori, mentre il 9 ottobre al Flaminio il match è inserito nel secondo turno del campionato di A2). L’Rbr – e questo non è un semplice dettaglio – deve rinunciare a Jazz Johnson, che rimane precauzionalmente a sedere tutti e 40 i minuti per un risentimento al gomito dovuto a un colpo ricevuto il giorno prima. Un’assenza pesante e non solo per il ‘fatturato’ offensivo dell’americano che viene a mancare. No, senza Jazz anche le rotazioni sono diverse, con i ‘piccoli’ che devono sorbirsi minutaggi più ampi rispetto a quanto era stato stabilito alla vigilia. E con nemmeno due settimane di lavoro alle spalle, la stanchezza inevitabilmente incide, sia nelle percentuali (appena il 33% da due), sia nella mancanza di lucidità in certi momenti (16 perse). Forlì tiene praticamente sempre la testa avanti, anche se i margini restano contenuti. L’Rbr va un po’ a folate, com’è naturale che sia: e l’elastico si dilata e si stringe di continuo. Nel secondo periodo Rimini scivola sul -10, per portarsi poi a una sola lunghezza (29-30 sui liberi di Bedetti). Nel terzo periodo un canestro di Scarponi vale il sorpasso (44-43), ma i ‘cugini’ si riportano subito sopra e in dirittura d’arrivo vanno in controllo.
alb.cresc.