Rimini a Gubbio per l’esame di maturità

Tosta, esperta e prima della classe la formazione umbra che mister Gaburro affronterà con lo stesso undici che ha steso l’Alessandria

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di Donatella Filippi

Prestare il fianco il meno possibile e anche quando questo inevitabilmente dovesse accadere, cercare di limitare i danni. E farne di danni all’avversario, invece, quando presterà il fianco. Tutto qui il Gaburro-pensiero alla vigilia della partita di oggi contro il Gubbio primo della classe. L’allenatore del Rimini sa che in casa di un avversario tosto al punto giusto e guidato da un condottiero esperto, i suoi dovranno mettere insieme tutto quello che a sprazzi hanno fatto vedere sin qui. Quindi, banditi i balbettamenti nell’interpretazione della gara. Bisognerà premere sull’acceleratore, cosa nel dna biancorosso, ma farlo con cautela. O meglio, farlo quando i momenti della partita lo permetteranno.

"Sarà una gara che proporrà dei temi e bisognerà essere bravi a interpretarli – parte dalla lettura del match l’allenatore dei biancorossi – perché poi la partita può diventare più facile o più difficile a seconda di come si incanala". La trasferta di Chiavari ha insegnato qualcosa in positivo al Rimini, quella di Lucca ha insegnato altrettanto bene qualcosa alla squadra di Gaburro. Con risultati diametralmente opposti. Resta il fatto che il Rimini oggi in Umbria avrà a disposizione un’altra gara di quelle capaci di misurare la pressione al gruppo biancorosso. "Si tratta di una partita che in questo momento riguarda due squadre che si trovano abbastanza avanti in classifica – dice – e sicuramente darà delle indicazioni sull’immediato, non sul lungo periodo. Si affrontano due squadre che stanno bene e penso che questo possa portare a vedere anche delle situazioni belle dal punto di vista calcistico". Facile pensare di rivedere insieme, dal primo minuto, Vano e Santini? "Questa è una partita dove ci serviranno un po’ tutte le qualità – le parole di Gaburro suonano come un ‘sì’ – Servirà la capacità di attaccare la profondità, ma anche quella di giocare tra le linee perché secondo me gli umbri sono molto bravi a cambiare atteggiamento e sono sempre compatti quando lo vanno a fare". Bella anche la sfida in panchina con un allenatore navigato come Braglia. "Affrontare un allenatore di questo livello è semplicemente un banco di prova, una voglia di misurarmi perché io sono quasi l’ultimo arrivato, lui è uno dei due allenatori in attività che hanno vinto di più in serie C. Quindi ho solo da imparare".