Paolo Ambroso, lo strazio della moglie. "Resterai sempre con me"

Rovigo, 3 ottobre 2020 - Le rose bianche, i volti rigati dalle lacrime, tanti giovani a capo chino sul sagrato della chiesa. Un estremo saluto all’insegna della musica quello a Paolo Ambroso, 41 anni, precipitato domenica scorsa da una cima in montagna, tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. In centinaia si sono recati alla chiesa di San Francesco per dare l’addio al professore, il piazzale era gremito e tra a folla numerosi erano gli studenti, gli amici. Ambroso, amato e stimato in città, lascia la moglie Alice, le figlie Emma, Lea e Rosa e il fratello Enrico. "La musica di Paolo – ha detto l’amico e celebrante don Giuliano Zattarin – veniva dal cuore e faceva guardare distante. Quando ho saputo della sua morte ho provato dolore, sofferenza ee anche rabbia. La morte è un mistero, un errore quella scivolata sull’erba dalle imprevedibili conseguenze. Pensando a lui in cammino per le montagne mi vengono in mente le api, che vanno alla ricerca di polline nei prati dove è caduto. Paolo era una mente creativa, capace di capire il senso delle cose come le api fanno con il nettare. Sant’Agostino ci ha insegnato a guardare oltre all’orizzonte terreno. Chi ci lascia non è assente ma invisibile, ci guardano con gli occhi pieni di gioia mentre i nostri lacrimano. Chi spera cammina con Paolo nei sentieri di montagna. La resurrezione è condivisione di pane e vino come fa chi è in cammino". La celebrazione è poi proseguita con "Dio del cielo signore delle cime", brano dedicato alle vittime della montagna. Tanti gli amici musicisti che sono arrivati in città e che erano in chiesa per sostenere la famiglia, per un abbraccio affettuoso. "La musica di Paolo – hanno detto – risuonerà per sempre nei nostri cuori, nelle piazze e nelle strade come lui ci ha insegnato. Continueremo a suonare tenendolo come punto di riferimento". Toccante l’intervento della vedova Alice: "Sedici anni fa mio padre, anche lui musicista, ha raggiunto una nuova vita a causa di un incidente sul lavoro. Lui era innamorato di te: la prima volta che ti ho presentato ai miei genitori mi sembrava di assistere a un dialogo tra due amanti della musica. Mio padre disse che Paolo aveva due anime, si sentiva da come suonava. Quando ha avuto l’incidente sei subito corso a darmi tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento. Sei stato un marito e un padre meraviglioso, sempre attento ai nostri bisogni. Nella vita quotidiana eri sempre presente. Al mattino quando c’era da accompagnare le bambine a scuola, al pomeriggio quando le portavi a praticare sport. Quest’estate hai preparato nostra figlia Lea per l’esame di ammissione al conservatorio. Eri un insegnante severo, ma i risultati non mancavano mai. Paolo criticava la musica di oggi, accusandola di trasmettere un messaggio sbagliato. La musica per lui era una cosa seria, l’unico linguaggio universale che usava. Sono serena perché so che resterà sempre con me". Ambroso si era diplomato al conservatorio Venezze, faceva l’insegnante all’istituto comprensivo statale ‘Ederle’ a Villa Bartolomea (in provincia di Verona). Quando il feretro è uscito dalla chiesa in tanti si sono avvicinato ed hanno poggiato una mano, quasi per salutarlo un’ultima volta.

Paolo Ambroso, lo strazio della moglie. "Resterai sempre con me"

Ambroso, 41 anni, è morto in montagna. Gremita la chiesa di San Francesco