29 agosto 1979: Rossi entrava al Tre Martiri

Il Rovigo disputò un’amichevole con il Perugia, squadra che aveva acquistato l’attaccante dal Lanerossi

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Paolo Rossi e Rovigo. Il giocatore simbolo del mondiale del 1982 vinto dall’Italia, scomparso ieri all’età di 64 anni, è legato ad una data. Indissolubile per chi c’era: 29 agosto 1979 . Il Rovigo ha da poco cominciato a fare la preparazione in vista del campionato di Promozione Veneto, e al Tre Martiri è ospite per un’amichevole il Perugia, squadra di serie A che, dopo la retrocessione in B del Lanerossi Vicenza, acquista l’attaccante Paolo Rossi. Allo stadio di viale Tre Martiri ci sono 5mila persone. "Mai vista così tanta gente prima – ricorda Carlo Spolaore, allenatore di quel Rovigo che poi terminò la stagione al secondo posto per vincere, l’anno dopo, il campionato e salire in Interregionale –. C’era tanta curiosità per veder giocare una squadra di serie A e i suoi protagonisti e Paolo Rossi ne era il giocatore più rappresentativo. Era il Perugia del lendinarese Paolo Dal Fiume, di Salvatore Bagni e di capitan Frosio, allenata da un grande come Ilario Castagner". La partita finì 5-2 per il Perugia e a segnare per il "grifo" dopo due minuti, fu proprio il polesano Paolo Dal Fiume. L’altro Paolo, che divenne poi Pablito dopo le notti del mundial spagnolo del 1982, al 5’ raddoppiò e al 21’ fece la tripletta personale per poi, nel secondo tempo, lasciare il posto a Goretti (autore della quinta rete per il Perugia, l’altra la segnò Salvatore Bagni, mentre per il Rovigo segnarono Franzoso e Campi). "Non ricordo – continua mister Spolaore – se ad organizzare quell’amichevole fu Giulio Baldo, un direttore sportivo di Lendinara amico di Paolo Dal Fiume, o Don Mario (Bisaglia, ndr, assistente spirituale del Calcio Rovigo). Prima della partita pranzammo in un hotel cittadino e ricordo la cordialità, mista a timidezza di Paolo Rossi. Allo stadio per la partita, fu una festa, tutti lo cercavano per un autografo, per una stretta di mano e lui era disponibilissimo con tutti: ecco, quello che ricordo nitidamente era la sua grande disponibilità". Quella, non fu l’unica volta che mister Spolaore ebbe l’occasione di incontrare Paolo Rossi. "L’anno successivo vinciamo il campionato con il Rovigo e, nel 1982, grazie all’amicizia di don Mario con il presidente della Juventus Boniperti, sono ospite nel ritiro di Villar Perosa della Juve di Trapattoni con Rossi, Platini, Scirea, Boniek, Zoff. Un sogno per me, essendo di fede juventina. Paolo Rossi, ci ha fatto sognare come tifosi nelle squadre dove ha militato e poi con la maglia azzurra della nazionale lasciando indelebile il suo segno di campione assoluto, grande uomo, sempre con il sorriso che metteva subito a proprio agio tutti coloro che si trovavano al suo cospetto. Così lo ricordo in quella giornata di fine agosto a Rovigo, dove abbiamo apprezzato il suo garbo, il suo sorriso, a tratti la sua timidezza da gran signore del calcio".

Cristiano Aggio