Venezia, chiuso centro massaggi a luci rosse

Reclutate donne asiatiche, anche prive del permesso di soggiorno. I clienti individuati avrebbero ammesso di aver pagato per prestazioni di natura sessuale

I finanzieri della compagnai di San Donà di Piave

I finanzieri della compagnai di San Donà di Piave

Venezia, 25 marzo 2023 – Chiuso centro massaggi a luci rosse a Venezia. L’intervento dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, a seguito di un controllo in un centro massaggi nel veneziano. Un locale formalmente intestato ad un cittadino orientale irreperibile, in cui delle donne asiatiche, anche prive del permesso di soggiorno, si sarebbero prostituite.

Dalle indagini svolte dalla compagnia di San Donà di Piave, infatti, è emerso che le ragazze sarebbero state reclutate da una loro connazionale che gestiva, di fatto, il centro massaggi. Il tutto avveniva tramite un annuncio pubblicato su un sito in lingua cinese unitamente al contatto da utilizzare per essere assunte, questo con un numero di telefono cellulare associato ad un servizio di messaggistica denominato WeChat, ovvero la versione cinese dell’applicazione Whatsapp.

I clienti individuati avrebbero ammesso di aver fruito di prestazioni di natura sessuale. Nel dettaglio le richieste sarebbero avvenute attraverso un’utenza mobile, formalmente intestata al titolare del locale, che risulta irreperibile e in uso alla gestrice asiatica del centro. Quest’ultima concordava il prezzo (da un minimo di 40 euro ad un massimo di 100 euro) nonché anche la tipologia delle prestazioni sessuali garantite dalle connazionali cinesi indotte a prostituirsi.

A seguito degli elementi raccolti dalle fiamme gialle, la Procura della Repubblica del Tribunale di Venezia ha emesso un decreto di perquisizione, al termine della quale stati rinvenuti e sequestrati numerosi elementi di prova relativi in ordine a possibili condotte penalmente rilevanti. Il centro massaggi a luci rosse è stato sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza, la donna ritenuta responsabile di condotta illecita, che potrebbe anche rispondere alla presenza di una persona priva del permesso di soggiorno, è stata arrestata e la clandestina espulsa dal territorio nazionale. Il GIP del Tribunale di Venezia ha convalidato il sequestro preventivo d’urgenza e l’arresto facoltativo che è stato tramutato in obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.