Verona, cittadinanza onoraria a Dante. Sboarina: "Un atto di giustizia"

Durante l'esilio da Firenze, Dante ha vissuto sette anni a Verona. Francecshini: "É il momento più importante delle celebrazioni nazionali"

La consegna della pergamena

La consegna della pergamena

Verona, 8 luglio 2021 – Cittadinanza onoraria a Dante, in memoria degli anni in cui il sommo poeta venne ospitato tra le mura scaligere. “Noi conferiamo la cittadinanza onoraria, ma in realtà ci onoriamo di avere Dante come concittadino”, spiega il sindaco Federico Sboarina, a margine della cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria a Dante Alighieri, alla presenza del ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Sono ancora tanti i luoghi che testimoniano il passaggio di Dante a Verona, città che lo ha accolto per sette anni durante il lungo esilio esilio da Firenze, iniziato nell'autunno 1301 per opera dei Guelfi Neri in segno di condanna per la sua attività politica nella compagine dei Bianchi. Una presa di posizione che gli costò la condanna al pagamento di una multa e alla requisizione dei beni.

Le motivazioni

Sulla pergamena che resterà a testimonianza di questa giornata, compare la motivazione della cittadinanza onoraria. Un riconoscimento assegnato "per l'indiscussa e universalmente nota opera letteraria oltre che per il profondo legame con la città scaligera, dato atto che il Sommo poeta, padre della lingua italiana, durante il suo esilio dalla città di Firenze soggiornò più volte a Verona, sia quando la città era retta da Bartolomeo della Scala, sia mentre regnava il principe Cangrande, con il quale sviluppò amicizia e rispetto reciproco".

La cerimonia di consegna si è tenuta questa mattina a Palazzo Barbieri, sede del Municipio veronese. Per Sboarina, “si compie un atto di giustizia”, un riscatto per una città rimasta fuori dal circuito culturale nazionale.

Il ministro: "Idea intelligente"

“É un'emozione particolare quella di oggi, mai avrei pensato di ritirare a nome di Dante la sua cittadinanza onoraria", ha detto il ministro alla Cultura Dario Franceschini durante la cerimonia di consegna. E ha proseguito: “É stata un'idea simbolicamente forte, straordinaria e intelligente. Per questo ringrazio il sindaco Sboarina e l'intero consiglio comunale. Questa iniziativa permette di far capire appieno il ruolo importantissimo che Verona ha avuto nella vita di Dante".

“Più di settecento anni dopo – ha aggiunto il ministro – viene simbolicamente ricomposto un legame e portato alla conoscenza di tutto il mondo. La cittadinanza onoraria è un segnale importante per il Paese intero, ed è uno dei momenti più importanti di queste celebrazioni nazionali che stanno diventando un fenomeno di popolo. Dante non è solo il padre della lingua italiana, ma anche un simbolo di unità nazionale e di un'idea di Nazione", ha concluso Franceschini.

Oltre alla cittadinanza onoraria, a Verona Franceschini ha presenziato alla scopertura di una scultura di Dante, promossa dal Comitato scaligero della Società Dante Alighieri e realizzata dallo scultore Albano Poli, nei pressi della chiesa di Sant'Elena.