Ancona, omicidio in strada: cinque coltellate per uccidere il professore

La vittima è il 47enne Alessandro Vitaletti colpito a morte

Sassoferrato (Ancona), 29 gennaio 2017 - Un raptus improvviso alla vista di quello che ormai considerava a tutti gli effetti un rivale in amore e nei confronti del quale ormai nutriva un profondo sentimento di rabbia. Appena lo ha scorto a qualche decina di metri di distanza mentre parcheggiava davanti a un distributore di benzina gli si è avvicinato e gli ha infilato una tremenda sequenza di coltellate - almeno cinque quelle stimate dalle prime ricostruzioni degli investigatori - di cui una letale tra il cuore e lo sterno. E’ spirato ieri pomeriggio pochi minuti dopo il trasporto all’ospedale il 47enne Alessandro Vitaletti, di professione insegnante di lettere nella scuola media di Serra San Quirico, soccorso da alcuni passanti mentre era esanime sul ciglio della strada che aveva provato ad attraversare dopo l’aggressione senza però più rialzarsi.

L’aggressore, invece, è fuggito a bordo della sua auto con i carabinieri che lo hanno cercato per tutta la serata, forti delle molteplici informazioni raccolte sul suo conto da alcuni testimoni.

Proprio alcuni dei presenti sul posto avrebbero chiaramente riconosciuto l’omicida: si tratterebbe di un uomo originario del Sud, ma da molti anni residente proprio a Sassoferrato, di professione muratore. Avrebbe fatto tutto all’improvviso senza premeditazione, sebbene ormai gli animi si erano inaspriti nei confronti di chi gli avrebbe conteso la medesima donna. Motivi passionali, insomma, sarebbero alla base del delitto consumato in un pomeriggio all’apparenza come tanti altri nella piccola località di provincia.

«Fino a pochi minuti prima della tragedia l’omicida era qui per una partita a carte con gli amici», raccontano alcuni clienti del Bar Sport a meno di dieci metri dal luogo dell’omicidio. Subito dopo l’uomo ha attraversato la strada, scambiato quattro chiacchiere con un venditore ambulante e non appena ha scorto l’Alfa del 47enne arrivare al vicino distributore di benzina è entrato in azione senza pietà.

I primi referti medici parlano di diverse coltellate: almeno tre alla parte superiore del corpo, oltre a lividi sulla coscia e sulle mani riconducibili appunti ad affondate di lama. Altre lievi feriti, invece, lasciano intendere come Vitaletti avrebbe provato in qualche modo a difendersi, ovviamente a mani nude, senza però riuscire a frenare la furia del suo aggressore. Tutto in pochissimi minuti, prima della fuga del killer con la vittima stesa sul marciapiede ormai priva di coscienza.

L’arrivo dei soccorritori allertati da alcuni passanti ha permesso di tenere in vita il 47enne durante il tragitto all’ospedale Profili di Fabriano, dove però l’uomo è spirato per i fortissimi politraumi e soprattutto per quel fendente che lo ha centrato al cuore. Al loro arrivo gli inquirenti hanno ben presto ricostruito la tragedia sulla base delle testimonianze tutte convergenti, compresa la segnalazione relativa all’auto - una Seicento - a bordo della quale l’aggressore si è allontanato.

Fino a tarda sera i carabinieri sono rimasti sul posto alla ricerca - anche tra i bidoni dei rifiuti - dell’arma del delitto. I colleghi della stazione di Fabriano, invece, hanno lavorato sulle ricerche dell’aggressore che a tarda ora era ormai braccato dagli inquirenti e che dovrà spiegare i motivi del folle raptus omicida.