Bologna, Faac sponsor da 500mila euro. "Più bonus a rendimento"

L'accordo particolare tra i rossoblù e la multinazionale di Zola Predosa apre un'era nel business calcistico FOTO La nuova maglia

Il Bologna e la Faac presentano la nuova maglia

Il Bologna e la Faac presentano la nuova maglia

Bologna, 21 agosto 2015 - La formula in voga per i contratti dei giocatori travalica il mondo dello sport per passare a quello del business: Bologna e Faac inaugurano l’era della sponsorizzazione a rendimento. L’accordo prevede che l’azienda di Zola Predosa versi una base fissa di 500mila euro per mettere il proprio marchio sulle maglie rossoblù, più bonus legati ai risultati che la squadra otterrà sul campo e al piazzamento finale in classifica.

La cifra potrebbe salire fino a 1,1 milioni di euro. Il tutto per la stagione 2015-16. Ma il contratto prevede una clausola di prolungamento per il prossimo campionato, al termine del quale le parti potrebbero decidere di prolungare la sponsorizzazione per una ulteriore stagione. Una cosa è certa: «Il marchio Faac sarà l’unico presente sulla parte anteriore della maglia: questo per volontà dell’azionista di maggioranza del Bologna, Joey Saputo, che preferisce rinunciare a qualche introito ma avere una maglia il più pulita possibile», ha spiegato ieri mattina l’amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, in sede di presentazione dell’accordo, nella sede di Faac (FOTO).

Il direttore di divisione Faac Simply Automatic, Jacopo Malacarne, invece, interviene per ribattere alle polemiche innescate per il fatto che un gruppo di proprietà della Curia sponsorizzi una squadra di calcio: «Ci tengo a chiarire che la proprietà non ha nulla a che fare con questa decisione aziendale, perché è stata una scelta presa in autonomia. Il calcio è molto seguito da pubblico e media: ecco perché abbiamo voluto sponsorizzare il Bologna».

Una scelta legata al territorio. Ma pure a una proprietà che promette di rilanciare l’immagine del club: «Il solo aspetto emozionale dato dal legarsi alla squadra della propria città non sarebbe stato sufficiente per spingerci a sponsorizzare il Bologna. Se abbiamo preso questa decisione è anche per la presenza di un manager dello spessore di Saputo e per il fascino che esercita il piano di rilancio che la proprietà nordamericana ha in mente per il Bologna». E a questa sponsorizzazione si legheranno iniziative di turismo e pubblicità, chiarisce Cristopher Winterling, responsabile marketing del Bologna: «Faac è una multinazionale che porta in Italia dalle 1.500 alle 2.000 persone all’anno: studieremo pacchetti per clienti e lavoratori che prevedano turismo e le partite dei rossoblù. Faac potrà richiedere la presenza dei giocatori nell’ambito di iniziative aziendali o pubblicitarie nel rispetto dei diritti d’immagine di ciascuno». Così, dopo lo sponsor tecnico (Macron), il Bologna acquisisce anche un main sponsor del territorio di caratura internazionale, situazione che nel mondo sportivo ha pochi eguali.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro