Bologna, furti di trattori. Presa la banda

Rubavano trattori e attrezzi per rivenderli nel mercato clandestino albanese

Furti di macchine agricole in Emilia Romagna, operazione dei carabinieri

Furti di macchine agricole in Emilia Romagna, operazione dei carabinieri

Bologna, 22 dicembre 2016 - Rubavano trattori, rimorchi e costosi attrezzi agricoli per poi rivenderli sul mercato clandestino in Albania. I carabinieri di Borgo Panigale sono riusciti a scoprire e fermare questa filiera criminale che partiva direttamente dai Balcani con precise commissioni di furti che venivano poi messi in atto in Italia da una "banda molto sofistica", come l'ha definita il procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato.

Una banda di ladri e ricettatori composta in gran parte da albanesi che gestiva un giro di affari milionario. La scorsa notte i militari hanno notificato nove ordinanze di custodia cautelare (otto eseguite), in aggiunta ad altri cinque provvedimenti (tra fermi e ordinanze) eseguiti nei mesi scorsi. L'indagine 'Agraton', coordinata dalla Procura di Bologna, è partita lo scorso gennaio e vede finora 14 indagati.

Sono almeno una trentina i furti (gli ultimi pochi giorni fa) attribuiti al gruppo criminale: colpi messi a segno soprattutto in aziende agricole nelle campagne di Bologna, Modena e Ferrara, ma anche a Pordenone e Alessandria. Ricevute le 'ordinazioni' dall'Albania, alcuni componenti della banda svolgevano i sopralluoghi e i furti, poi la refurtiva veniva attraversava l'Adriatico su autoarticolati 'puliti' guidati da camionisti incensurati, insieme ad altra merce regolare, imbarcati nei porti di Ancona o di Bari.

Alcuni dei mezzi rubati sono stati restituiti ai legittimi proprietari: "Oggi per noi è Natale", scrive su Facebook uno degli agricoltori, derubato nei giorni scorsi: 

 

Dei nove provvedimenti emessi dal Gip di Bologna per concorso in furto e ricettazione, otto sono stati eseguiti la scorsa notte (quattro nel Bolognese, due nel Modenese, uno ad Alessandria e uno a Pordenone), mentre uno dei destinatari è ricercato e si troverebbe in Albania. Solo uno degli indagati non è albanese: si tratta di un 56enne italiano che vive in zona Valsamoggia ( Bologna) dove gestisce un ristorante. L'uomo, finito ai domiciliari, secondo l'accusa avrebbe dato anche supporto logistico alla banda.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro