Bologna, l’eterna primavera delle zanzare: "Sono tornate con le piogge"

Parla l'entomologo Paolo Radeghieri

Un esemplare della temuta zanzara tigre (Dire)

Un esemplare della temuta zanzara tigre (Dire)

Bologna, 8 ottobre 2017 - Ottobre, è tempo di zanzare. Con l’arrivo dell’autunno, anziché sparire, sembrano più aggressive e vitali che mai. Come mai molti bolognesi in questi giorni si lamentano per una proliferazione di zanzare fuori stagione? «Non è un fatto anomalo – spiega il professor Paolo Radeghieri, entomologo dell’Alma Mater –. Abbiamo avuto un’estate molto secca caratterizzata da scarsità di piogge, quindi la presenza di zanzare è stata più bassa del solito, fatte eccezione per zone verdi dove si continuava a irrigare. La zanzara tigre, che è quella più presente in città, ha bisogno di ristagni di acqua per riprodursi e da giugno ad agosto ha avuto minori occasioni. Quando sono arrivate le prime piogge, si sono riallagati i contenitori dove depongono le uova e la situazione è tornata nella normalità». Come ci si difende? «Bisogna cercare di ridurre i punti dove hanno le condizioni per riprodursi. Il Comune fa la sua parte, ma ogni cittadino deve fare la propria e le acque stagnanti vanno trattate con gli opportuni presidi che sono in vendita ovunque. Il controllo deve essere generalizzato, ma il trattamento con insetticidi in aria deve essere riservato a casi eccezionali». Fin quando dovremo fare i conti con le zanzare? «Ora le temperature notturne sono più basse, ed è per questo che attaccano più volentieri di giorno, quando le temperature sono maggiori, per assicurarsi il loro pasto di sangue e completare il proprio ciclo vitale. Quando si romperà definitivamente la situazione meteo e le temperature scenderanno stabilmente sotto i 20°, allora si fermeranno. Finora, siamo perfettamente nella norma». E in inverno, dove finiscono le zanzare? «Le zanzare tigre svernano come uova: le ultime femmine le depongono nei tombini e nei ristagni d’acqua, in parte si schiudono e in parte restano ferme aspettando la nuova stagione. Le zanzare originarie delle nostre zone, invece, svernano come esemplari adulti, si appoggiano in luoghi bui e riparati, come cantine o locali caldaia e lì attendono, in una sorta di stato ‘letargico’».  

 

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