Maxi occupazione in via Fioravanti, negato il sequestro preventivo

La Procura farà appello al Riesame contro la decisione del Gip

L’interno della palazzina occupata in via Fioravanti (foto Schicchi)

L’interno della palazzina occupata in via Fioravanti (foto Schicchi)

Bologna, 19 febbraio 2015 - La Procura di Bologna farà appello al Riesame contro la decisione del Gip che ha negato il sequestro preventivo per l’ex sede Telecom di via Fioravanti.

Il palazzo dal 4 dicembre è occupato, inizialmente da oltre 200 persone, una settantina di nuclei familiari. «La Procura - ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini, portavoce della Procura - prosegue nella linea di rigoroso contrasto ad ogni forma di illegalità. Chi promuove le occupazioni lo sa bene e se ne assume quindi tutte le responsabilità».

Il Pm Antonella Scandellari, titolare del fascicolo contro ignoti per invasione di edifici aggravato dal numero di persone e danneggiamento perché furono forzati lucchetti, a seguito della querela della proprietà, aveva chiesto il sequestro con lo scopo di impedire che venissero commessi ulteriori reati.

Il 13 febbraio, però, il giudice lo ha rigettato, sostenendo, a quanto appreso, che in questo caso specifico il sequestro non avrebbe potuto raggiungere lo scopo di mettere un vincolo reale allo stabile e che per poter sottrarlo agli occupanti è necessario operare prima uno sgombero.

A quel punto la Procura ha presentato appello, sottolineando che l’attività del Pm non è subordinata a interventi riservati all’autorità di pubblica sicurezza. Inoltre nel ricorso, richiamando due ordinanze di sequestro emesse in casi analoghi nel 2014, si fa notare che il Pm deve utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione a tutela della legalità e che nel palazzo sono in corso plurimi reati e che non si vedono quindi alternative.

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