"La mia battaglia contro i poteri forti". Davide Fabbri fa i nomi in un ‘libro bianco’

Politica e affari: destano scalpore le anticipazioni sul profilo Facebook dell’ex consigliere

L’ex consigliere Davide Fabbri

L’ex consigliere Davide Fabbri

Cesena, 22 agosto 2014 - I nomi sono quelli che tutti conoscono a Cesena: Technogym, Gruppo Trevi, Cassa di Risparmio, Orogel, Compagnia delle Opere... Davide Fabbri, ex consigliere comunale dei Verde e recentemente tra gli animatori della lista civica ‘Cesena Siamo Noi’, li snocciola giorno per giorno sul suo profilo Facebook in una ghiotta anticipazione di un libro bianco sui ‘poteri forti’ di prossima pubblicazione. I commenti e i lettori fioccano. Un piccolo caso che fa già discutere.

In un’economia di mercato è naturale che esistano ‘poteri forti’ in grado di influire sulle scelte politiche, ovviamente in modo legittimo come portatori di interessi.

«A Cesena siamo al di là del ruolo legittimo delle lobby. Esiste un condizionamento diretto della politica che io denuncio da tempo. Molti la pensano come me ma non hanno il coraggio di esporsi. La città è in mano a un comitato d’affari, un’alleanza tra lobby che ha un referente diretto nel sistema di potere costituito dal Pd con l’occupazione di tutti i settori. Il risultato lo si è visto alle ultime elezioni: solo quattro liste in consiglio comunale».

Non sono tesi nuove. L’idea del regime del Pd è la stessa denunciata da esponenti dell’opposizione di centrodestra. Ma nella sua tesi anche loro ne farebbero parte: non è contraddittorio?

«Qui da noi il Pd rappresenta perfettamente gli ideali politici della destra. Il centrodestra non sfonda perché il Pd riesce brillantemente a rappresentare gli interessi della borghesia, del capitalismo, delle banche e degli imprenditori più spregiudicati».

Quindi l’opposizione è fasulla?

«Il dibattito politico è falsato. Al di là delle polemiche di facciata, il centrodestra si spartisce posti di potere col Pd, a d esempio nella sanità. E la pensa come il Pd sulla gestione del territorio. Sul ‘potere del cemento’ c’è una condivisione totale».

Se ne dovrebbe trarre la conclusione che l’azione politica è inutile...

«Al contrario. La nascita della lista civica, alla quale ho contribuito dopo 17 anni di consiglio comunale, ha il senso di proporre un cambiamento alla ‘palude’ cesenate. Ma io voglio andare oltre. Non ho mai pensato a questa lista come un modo per tornare in consiglio comunale. Voglio invece trasferire ad altri la mia esperienza».

In che modo?

«Uno strumento è la scuola di formazione politica che nella prossima edizione tratterà proprio di urbanistica. Ma è arrivata l’ora di fare qualcosa di diverso e innovativo. Ad esempio sto portando avanti con l’attore Mercadini uno spettacolo sui temi politici e civili, a partire dal ‘potere del cemento’».

Nelle sue critiche agli imprenditori cesenati non c’è in realtà un pregiudizio contro chi ha avuto successo creando grandi aziende e garantendo posti di lavoro?

«No, ho grande stima per gli imprenditori che con capacità e innovazione creano aziende e danno lavoro, ma critico il potere di condizionare le scelte della città. Poi c’è il tema della coerenza: non ci si può presentare come imprenditore ‘sociale’ o ‘etico’ e poi fare scelte urbanistiche negative per l’ambiente, non garantire pienamente il rispetto dei diritti dei lavoratori o delocalizzare parti della produzione».

Quali sono state le reazioni alle anticipazioni del libro bianco su Fb?

«Grande interesse da parte di lettori e giornalisti. E tentativi di intimidazione con minacce di denunce per diffamazione. Ma io racconto situazioni critiche, non sono offensivo. E sono una voce libera non condizionabile».

Qualche rappresentante dei cosiddetti ‘poteri forti’ ha tentato di avvicinarla?

«Sì, è successo. E io ho risposto che sono disposto a dialogare con tutti, ma in piena trasparenza. Davanti a una telecamera e con l’impegno a mettere tutto in visione su Youtube».

Ma, nel concreto, quali sarebbero gli episodi nei quali i ‘poteri forti’ hanno inciso sulle scelte della città?

«Due esempi per tutti. La giunta Conti è stata condizionata nella variante al Prg che ha dato il via libera alla creazione un nuovo polo scolastico privato nell’area del Sacro Cuore. La mia analisi politica è contestabile ma convinta. Infatti la magistratura ha ravvisato abusi in quel cantiere. Ma da un punto di vista politico, non penale, io da sempre denuncio che è stato imposto un intervento sbagliato in un’area delicata e già congestionata creando ulteriori problemi ambientali e di traffico».

Un altro esempio?

«Il peso fortissimo degli interessi immobiliari con lo ‘svillettamento’ e la costruzione di ‘attrezzaie’ nelle nostre colline. Un’edificazione sovradimensionata e non giustificata che ha danneggiato gravemente il territorio».

Il sindaco Lucchi in campagna elettorale si è impegnato bloccare il consumo del territorio: ci crede?

«Un impegno forte in questo senso non l’ho ancora visto. Attendiamo il nuovo piano regolatore per vedere se alle parole seguiranno i fatti. Lì si vedrà chiaramente se vuole cambiare rotta».