Modena calcio, tra Caliendo e Salerno trattativa finita

Il patron dice di aver ricevuto un’offerta simbolica per Mammut e club ma che in realtà era di 2,5 milioni

FINE DEI GIOCHI Antonio Caliendo e Carmelo Salerno

FINE DEI GIOCHI Antonio Caliendo e Carmelo Salerno

Modena, 3 agosto 2017 - E così siamo arrivati alla rottura definitiva. La risposta di Caliendo, sei giorni dopo la lettera aperta di Salerno, ha avuto come immediata conseguenza l’uscita di scena dell’imprenditore edile il quale, munito di tanta pazienza, aveva osato bussare alla porta del Modena per dare un contributo alla sopravvivenza del club.

E’ finita così, quando sembrava che i giochi fossero stati riaperti negli ultimi giorni. Più che cercare di riavvicinare le parti, il patron ha fatto un’altra mossa sbagliata. E dobbiamo ritenere, forse, che Caliendo questa smania di vendere evidentemente non ce l’ha. Avrà i suoi buoni motivi. Come ci disse qualche tempo fa l’ex presidente, Farina, il Modena è incomprabile. Motivo? Sicuramente per tutti quei debiti, tenuti sempre nascosti dal padrone, che tengono alla larga chiunque sia in grado di avere un minimo di buon senso.

Salerno aveva indicato una strada. Non si tratta di un benefattore, ma qualcosa di importante aveva messo sul piatto.

Caliendo nel comunicato di ieri, fa riferimento ad una ’cifra simbolica per rilevare il Mammut e il Modena’.

«Cifra simbolica ?- ha replicato ieri sera lo stesso Salerno -. Gli sono stati offerti 2,5 milioni che poi così simbolici non sono». La capacità di Caliendo di entrare in conflitto con tutte le persone che incrociano la sua strada è davvero straordinaria. Allenatori, dirigenti, calciatori. Un fenomeno.

Risultano anche altre imprecisioni, ad esempio, quando tira in ballo l’avvocato Samorì il quale si era proposto per rilevare il Mammut solo per agevolare questa trattativa in cui l’attore principale sarebbe stato sempre Carmelo Salerno.

E ci è sembrato anche irriverente citare il dottor Giancarlo Guidi, come colui che ha ritenuto inaccettabile l’offerta, quando nella realtà lo stesso Guidi non è mai stato considerato da Caliendo.

La lettera del patron si chiude scrivendo che ‘il Modena aspetta una proposta’, ma quella proposta non arriverà mai, perchè Salerno se ne va in vacanza, facendo sapere ai suoi collaboratori che non ha più intenzione di affrontare questo argomento.

Finisce una storia, potrebbe iniziarne un’altra con Ballotta, ma non siamo nemmeno ai preliminari. Caliendo pretende di uscire indenne da questa avventura lasciando debiti e responsabilità ai nuovi. Lui che è entrato nel Modena con 120 mila euro e non è nemmeno lontano parente di quell’Amadei, cacciato via da questa città, questo va ricordato, che lasciò una società pulita e due anni di sponsorizzazione.

Cosa succederà adesso? Dovrebbe dircelo Caliendo. Probabilmente venderà tutto ciò che è possibile vendere (parliamo di giocatori), dovrà trovarsi un nuovo d.s., ma non potrà mai recuperare quella credibilità che ha perso in questi anni, gli ultimi due da incubo.

Il Modena rischia. Le parole, fallimento, concordato, tribunale, Caliendo non le vuole nemmeno sentire nominare. Ma come pensa lui di tirare avanti in questa situazione è un grande mistero.