Accorpamento Montessori e Levi-Montalcini, "ci auguriamo che la transizione avvenga nella maniera più equilibrata possibile e nel rispetto delle esigenze didattiche degli alunni e delle loro famiglie, così come delle prerogative professionali e occupazionali del personale docente e non docente".
È il contenuto di una nota dell’amministrazione di Chiaravalle, dopo l’incontro di mercoledì in Comune con l’assessore regionale all’Istruzione Chiara Biondi e il direttore generale dell’Ufficio scolastico marchigiano Donatella D’Amico. Il sindaco Cristina Amicucci, presente con la Giunta e i Consigli delle due scuole, pur ringraziando per i chiarimenti ricevuti in ordine alla scelta operata dalla Regione, ha chiarito "che la soluzione migliore sarebbe stata il mantenimento dell’autonomia, sia per valorizzarne le rispettive identità metodologico-didattiche in continuità con gli ultimi 20 anni, sia perché l’accorpamento porterà alla formazione di una scuola con circa 1300 iscritti", come fosse un Istituto superiore. Comprensione per i parametri su cui poggia la decisione, meno per "l’estemporaneità nell’averla presa il 30 dicembre e in contraddizione rispetto alla precedente bozza", peraltro "senza alcun confronto con il Comune e gli Istituti", già contrari in passato. Ieri, intanto, è andata in scena una partecipata assemblea del Pd all’Isola di Chiaravalle per ribadire un corale no all’accorpamento.