MARINA VERDENELLI
Cronaca

Allarme a Montacuto. Violenze e alta tensione: "Qui mancano 70 poliziotti. I detenuti sono cambiati"

Parla la direttrice del carcere, Manuela Ceresani, dopo gli ultimi episodi "Molti sono tossicodipendenti, c’è meno accettazione della reclusione".

Parla la direttrice del carcere, Manuela Ceresani, dopo gli ultimi episodi "Molti sono tossicodipendenti, c’è meno accettazione della reclusione".

Parla la direttrice del carcere, Manuela Ceresani, dopo gli ultimi episodi "Molti sono tossicodipendenti, c’è meno accettazione della reclusione".

Aggressioni ai poliziotti dentro il carcere purtroppo succedono, non è la prima volta. Questo credo accada da una parte perché i detenuti sono più reattivi, spesso ci vengono mandati da altre carceri dove hanno già dato problemi, e dall’altra anche per il poco personale su cui dobbiamo fare i conti. A Montacuto siamo scoperti di 70 poliziotti". A parlare è Manuela Ceresani, direttrice delle due carceri anconetane, Montacuto e Barcaglione. Nell’ultima settimana c’è stata una escalation di violenza che ha caratterizzato la casa circondariale di Montacuto. Martedì un agente di 30 anni è stato picchiato da un detenuto tunisino che gli ha buttato addosso anche del liquido urticante, inizialmente scambiato per un solvente a base di acido ma poi è risultata solo acqua sporca. Era in corso un trasferimento di carcere e il tunisino si è avventato sul poliziotto prendendolo a calci e a pugni. Sabato un altro detenuto ha preso a pugni una guardia durante un controllo ordinario interno e venerdì un altro recluso ha messo le mani al collo ad un poliziotto minacciandolo di morte. Tre episodi gravi che stanno preoccupando i sindacati di polizia, i primi a puntare il dito sulla carenza di organico che da troppo tempo va avanti.

"I detenuti hanno maggiore difficoltà di adattamento alla vita penitenziaria rispetto al passato – spiega Ceresani, da cinque anni alla guida del carcere di Montacuto – Cosa si può fare? Intanto adeguare l’organico perché abbiamo una forte carenza di polizia penitenziaria. A febbraio ci saranno nuove assunzioni, speriamo che una parte venga indirizzata anche da noi a Montacuto. Barcaglione ha un’altra situazione, è un carcere di custodia attenuata e non ci sono queste problematiche violente. In pianta organica Montacuto dovrebbe avere 176 poliziotti ma ne conta solo 109. A conti fatti ne mancano quasi 70 (67), il 40% per capirci, un numero notevole. Speriamo che questa integrazione arrivi".

In cinque anni di direzione ad Ancona Ceresani non parla di una situazione in peggioramento ma ciclica putroppo nel carcere. "La popolazione detenuta è un po’ cambiata – osserva la direttrice – è socialmente più aggressiva già fuori dal carcere e quando arriva qua rispecchia il trend. C’è una minore accettazione dell’adattamento alla vita penitenziaria, prima erano più rassegnati oggi invece reagiscono. Fanno continue richieste di terapie se quelle indicate non li soddisfa. È tutto più amplificato anche perché più della metà dei detenuti è tossicodipendente. Su 320 detenuti di Montacuto ben 188 sono dipendenti da droga, è un dato che abbiamo avuto dal Sert. Molti hanno anche la doppia diagnosi, sono tossicodipendenti e con problemi psichiatrici. Forse dovrebbero stare più in comunità che in carcere, con percorsi terapeutici stabiliti".

In carcere è cambiato anche l’andamento degli arrivi, sono più giovani, tra i 20 e i 25 anni. Prima erano più tra i 30 e i 40 anni. "Agli agenti va tutta la mia vicinanza – sottolinea Ceresani – c’è molta professionalità dietro le divise e lavorano h24. Molte difficoltà nell’arco della giornata si superano grazie alla loro professionalità".