REDAZIONE ANCONA

Allevamenti e cattivi odori: "contravvenzione"

Il caso interessa l’area di Ripa Bianca e Monte Roberto, l’azienda pronta a fare opposizione: "Fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria"

Un allevamento di polli

Un allevamento di polli

Cattivi odori attorno agli stabilimenti Fileni di Ripa Bianca e Monte Roberto, arriva il decreto penale di condanna (al momento una contravvenzione) al gruppo specializzato nella produzione di carni bianche e rosse. A sollevare la questione, ormai da anni gli abitanti attorno ai due stabilimenti di Monte Roberto e Jesi che, riuniti in comitato, da oltre tre anni chiedono alle istituzioni di tutelare la salute pubblica e lamentano di dover trascorrere "notti insonni per gli odori fortissimi".

Fileni si oppone e a questo punto si andrà probabilmente a discuterne davanti a un giudice. Nel tempo non sono mancati i rilievi da parte degli organismi preposti, in particolare l’Arpam ma ora il pubblico ministero ha comminato nei confronti dei vertici aziendali una contravvenzione di natura penale per getto pericoloso di cose, in riferimento appunto alle emissioni odorigene che arrivano dagli allevamenti.

Contravvenzione che l’azienda impugnerà convinta del proprio rispetto delle norme. Il gruppo Fileni, spiegano loro stessi "esprime rammarico per un’iniziativa giudiziaria che appare fondata sulla rappresentazione – non veritiera e infondata – di avvenuti fenomeni di emissione di odori che non sono mai stati rilevati dalle molteplici autorità pubbliche che presidiano il sito. E’ stato detto, in più occasioni ed è bene oggi tornare a ricordare che il tema della qualità dell’ambiente è da sempre al centro dell’attenzione del gruppo Fileni. Abbiamo sempre collaborato con tutte le istituzioni pubbliche preposte alla tutela dell’ambiente – prime fra tutte la Regione Marche, Arpa e la Ast nonché l’Agenzia di Protezione Ambientale – non solo per consentire, come è dovere, ogni controllo ovvero attività di vigilanza ma per rafforzare l’efficacia e la tempestività di tali controlli. Tutte le indagini sin qui svolte, negli anni, anche attraverso sofisticate rilevazioni tecniche, hanno escluso eventi di inquinamento o di superamento di soglie ritenute pregiudizievoli dalle norme e regolamenti vigenti in Italia".

Fileni ribadisce quindi "la correttezza del proprio operato, certo di aver agito nel più stretto rispetto della legge e, per tale motivo, farà opposizione contro la contravvenzione che è stata contestata in data odierna dalla Procura, rimanendo fiducioso nell’operato dell’autorità giudiziaria".

Proprio la scorsa estate la Procura in seguito agli esposti dei residenti rivolti anche ad Arpam, carabinieri forestali e vigili urbani ha aperto un nuovo fascicolo per getto di cose pericolose, articolo 674 del codice penale che prevede l’arresto fino a un mese o l’ammenda fino a 800 euro.

Sara Ferreri