Andreea Rabciuc scomparsa ad Ancona, una pista porta in Romania

L’avvocato di Simone Gresti, il fidanzato indagato: "Fuggita con soldi e documenti"

Andreea Rabciuc, 27 anni, scomparsa dal 12 marzo scorso

Andreea Rabciuc, 27 anni, scomparsa dal 12 marzo scorso

Jesi, 17 aprile 2022 - «Al contrario di quanto si è sentito fino ad oggi, il mio assistito sostiene che Andreea quando se n’è andata dal casolare aveva con sé portafoglio e documenti e lui sostiene che sarebbe capace anche di nascondersi e sottrarsi. Del resto lei è abituata a girare e sa cavarsela bene da sola". Così Emanuele Giuliani, legale di Simone Gresti, il 43enne di Maiolati Spontini indagato per sequestro di persona in relazione alla scomparsa della fidanzata Andreea Rabciuc, 27 anni, di cui si sono perse le tracce dall’alba del 12 marzo.

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Simone resta convinto che la ragazza sia viva e c’è un particolare importante che svela il suo avvocato: lei aveva con sé documenti e denaro, "in particolare la carta d’identità che le avrebbe consentito di girare per l’Europa. Andreea del resto aveva collegamenti con l’estero, il padre in Spagna (è stato lui da Madrid a contattare il programma ‘Chi l’ha visto?’ dicendo che in quella ultima notte alle 4,30 lei lo aveva cercato senza che lui potesse sentire la telefonata).

Padre che non credo possa aver ospitato la ragazza senza allertare le autorità italiane, ma anche con il suo paese d’origine la Romania. Forse non basta guardare le partenze dall’aeroporto di Falconara, ma dovrebbe essere attivata l’Interpol".

Andreea era stata anche per le ultime festività natalizie in Romania con la mamma Georgeta a trovare le loro persone più care. Era il 19 dicembre scorso quando ha postato sui social una foto in un locale pubblico nel distretto di Suceava, nella regione storica della Moldavia. Ma la ragazza aveva abbastanza denaro per andarsene da sola? "Probabilmente ne aveva poco – spiega ancora il legale del suo fidanzato Simone – perché la ragazza non lavorava (era barista al pub Oscar Wilde di Jesi fino a un paio di anni fa) e in questo Simone badava a tutte le sue esigenze, ma non possiamo dire se sia stata aiutata da qualcuno a scappare".

Ma era in grado la 27enne jesina, campionessa di tiro a segno, dopo il festino in roulotte e il forte litigio con il suo fidanzato, di incamminarsi su una pericolosa strada provinciale dove auto e mezzi pesanti sfrecciano veloci?

«Il mio assistito – spiega ancora il legale – ha detto che era lucida e si è incamminata con fare spedito in direzione Moie". Ma lui partendo 20 minuti dopo di lei dal casolare com’è possibile non l’abbia vista? "In 20 minuti a piedi dal casolare sulla montecarottese si arriva alla rotatoria di Moie dove le direzioni da prendere sono diverse" spiega ancora il legale.

"Dopo i rilievi del Ris con il nostro consulente e le squadre della Investigativi srl abbiamo proseguito le ricerche sino a tarda notte seguendo anche alcune indicazioni date dal mio assistito – rimarca -. Abbiamo anche preso il mio cliente e ci siamo chiusi a lungo in studio. Abbiamo parlato molto e l’abbiamo messo sotto pressione ma è risultato assolutamente tranquillo e ci sta aiutando tantissimo nelle ricerche. Abbiamo avuto un’ulteriore prova della sua tranquillità. Stiamo seguendo alcune piste proprio grazie a lui".