Appello degli ambientalisti: "Il futuro della baia in 6 punti"

Dal Piano particolareggiato al rinnovo delle concessioni fino al parco marino "Come ogni anno parliamo sempre degli stessi problemi, interventi non più rinviabili".

Appello degli ambientalisti: "Il futuro della baia in 6 punti"

Appello degli ambientalisti: "Il futuro della baia in 6 punti"

Approvazione del piano particolareggiato, indizione delle fare di affidamento delle concessioni balneari, verifiche di proprietà tra demanio e privato, riduzione dei parcheggi a valle, verifiche e controlli per garantire i 5 metri dalla battigia e istituzione di un parco marino. Le associazioni ambientaliste del territorio anconetane e del Conero lanciano una campagna in sei punti per la salvaguardia di Portonovo: "Come ogni anno, all’apertura della stagione estiva, si torna a parlare dei problemi di Portonovo, come se fosse la prima volta – si legge in una nota diffusa ieri e firmata da Associazione Culturale Ankon Nostra, Associazione No fumi ODV, Circolo Naturalistico ‘Il Pungitopo’, Comitato Mezzavalle Libera, Comitato Porto Storico Ancona, Italia Nostra Ancona, Portonovo per tutti, Salviamo il Paesaggio, WWF – A nostro parere, va ribadita la necessità di effettuare una serie di scelte ormai non più rinviabili, a partire dall’approvazione del Piano Particolareggiato di Portonovo ritirato dalla precedente amministrazione nel 2013, dopo la sua adozione, in attuazione del Piano del Parco del 2010. Il piano prevede l’arretramento delle strutture balneari e conseguente recupero di ampi spazi di spiaggia. Su tale previsione nel 2010 era stato trovato un accordo con gli stessi operatori che avrebbe evitato i ripetuti, inutili, quanto onerosi e dannosi ripascimenti e paleggiamenti di rena e sassi. È necessario, inoltre, indire senza indugi delle gare per l’affidamento delle concessioni delle spiagge, scadute il 31 dicembre 2023, in applicazione della direttiva UE Bolkestein e delle ripetute sentenze delle Corti giurisdizionali italiane. Le associazioni auspicano che le gare vengano vinte dagli attuali gestori a fronte però di un più giusto e adeguato onere concessorio, oggi irrisorio rispetto agli utili ricavabili. Si ricorda che a fronte di almeno 3mila euro di costo all’utente per ciascuna attrezzatura con posto auto a stagione, una concessione può gravare sull’operatore appena per 15mila euro l’anno".

Le associazioni ambientaliste vanno all’attacco anche su altri punti: "Ridurre i parcheggi a valle e potenziare l’uso della navetta dal parcheggio a monte e realizzazione del percorso pedonale a fianco della strada di accesso alla baia come previsto dal progetto ITI. Sì a effettivi controlli dalla Capitaneria di Porto sul rispetto degli obbligatori cinque metri di libero transito dalla battigia, previsto per legge. È necessario, infine, istituire un parco marino, che sia una Area Marina Protetta del Conero o la parte marina di un Parco Nazionale del Monte Conero. Ciò consentirebbe di salvaguardare il prelievo, spesso abusivo, del mosciolo selvatico, ormai a rischio di scomparsa".