MARINA VERDENELLI
Cronaca

L’autovelox “tagliola”: prende 31 multe in un mese, manager fa ricorso e vince

Un anconetano vittima dell’impianto bidirezionale sulla statale a Recanati. Il legale: “Il dispositivo non era visibile dalla strada e non era segnalato”

A destra, l’avvocato Alessandro Atanasio

A destra, l’avvocato Alessandro Atanasio

Ancona, 18 novembre 2024 – Autovelox fuorviante, automobilista vince i ricorsi dopo 31 multe. La prospettiva, per un anconetano di 57 anni, di professione manager, era di dover pagare tutti i verbali, presi in poco più di un mese, per aver superato il limite di velocità e dire addio anche ai punti della patente.

Una somma consistente se si pensa che le multe viaggiavano dai 130 euro ai 300 euro, pari quindi ad una somma attorno ai 10mila euro. Anche in termini di punti della patente, da decurtare, l’anconetano ci avrebbe rimesso considerevolmente. La strada incriminata è la provinciale 571, in località Romitelli di Recanati.

Il Comune del Maceratese aveva cambiato il dispositivo di rilevamento della velocità sostituendo due impianti obsoleti. Un tratto di strada dove sono presenti diverse abitazioni e fabbricati produttivi e dove la prudenza ad andare piano era più che legittima ma per legge l’impianto andava debitamente segnalato.

L’anconetano ha fatto diversi ricorsi al giudice di Pace di Macerata, con l’avvocato Alessandro Atanasio, raggruppando le multe mano a mano che arrivavano. Sanzioni prese tra giugno e luglio del 2023. Tutti i verbali sono stati annullati con quattro sentenze, per diversi motivi su cui il legale ha impugnato le multe.

Il primo perché il dispositivo, bidirezionale, non era visibile a chi guidava, era a diversi metri di altezza, "su un palo semaforico non visibile agli utenti della strada” e traeva in inganno perché lungo la strada era stato lasciato l’autovelox da terra, a scatola, con i vetri oscurati da un pannello. Un autovelox dismesso. Quello nuovo era stato posizionato pochi metri dopo ma in alto. Gli altri due motivi sono stati per la nullità del verbale “per tardività della notifica” e per violazione al decreto del prefetto di Macerata che non autorizzava l’impianto di rilevazione della velocità su entrambe le direzioni (bidirezionale).

Le notifiche hanno superato i 90 giorni per raggiungere il manager perché i verbali, per errore della polizia locale, sono stati fatti ad una società quando ad usufruire del veicolo era il 57enne. I vigili urbani non hanno fatto la ricerca sui pubblici registri dove questo risultava prima di fare le notifiche che la società ha poi girato al guidatore (la vettura era a noleggio per 48 mesi). Nei giorni scorsi si è conclusa anche una transazione tra il multato e il Comune di Recanati a non appellare le sentenze da parte di quest’ultimo.

Un quinto procedimento è stato abbandonato con accordo tra le parti, nella stessa transazione.